Riportiamo l’intervento social del dott. Cormano, medico ed esponente di Fratelli d’Italia sull’ospedale di comunità di San Bartolomeo in Galdo.
Vorremmo approfittare della competenza medica del dott. Cormano per chiedergli di spiegarci cosa vuol dire tale definizione di ospedale di comunità: “L’ospedale di comunità sarà quindi una struttura di ricovero breve per quei pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minori o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica“.
In soldoni, per noi non addetti ai lavori, chi dovrebbe essere ricoverato nella struttura che dovrebbe aprirsi a San Bartolomeo in Galdo?
Di segutio riportiamo l’interessante scritto del dott. Cormano:
Ospedale di Comunità. Ben venga l’apertura dell’Ospedale di Comunità, ho sempre creduto nella possibilità di vedere aperto un Ospedale nel nostro territorio da quando ho iniziato a fare politica, ora quando le speranze erano ridotte al lumicino se ne riparla di nuovo e il dibattito politico si è “accesso”.
È un ospedale completamente diverso a quello che si augurava negli anni 50 con funzioni e compiti molto più snelli proprio per avvicinare la sanità al territorio, come previsto dall’intesa raggiunta il 26 Febbraio 2020 in sede di conferenza Stato Regioni al fine di rispettare il DM 70/2015, Patto per la Salute 2014-2016, Piano nazionale della cronicità. Quindi non confondiamo l’Ospedale di Comunità come un vero e proprio ospedale di I o II livello come quelli che abbiamo a Benevento. Non ha nulla a che vedere con quel tipo di ospedale. L’ospedale di comunità sarà quindi una struttura di ricovero breve per quei pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minori o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica. L’ospedale di comunità svolgerà insomma una funzione intermedia tra la cura domiciliare e il ricovero ospedaliero.
La responsabilità clinica dei pazienti e l’assistenza medica H24 dovrebbero ricadere quindi prevalentemente sui medici di medicina generale o pediatri di libera scelta e medici della continuità assistenziale.
Fatta questa doverosa premessa per farvi capire cose è l’Ospedale di Comunità, veniamo ora ai problemi politici e di attuazione che sono seri. Non volevo entrare in questa discussione, ma come consigliere comunale e come medico è necessario mettere sul tavolo una serie di problemi di emergenza sanitaria nel nostro territorio. Non voglio entrare nelle guerre politiche di partito, quello non mi interessano, ma per far funzionare al meglio questo ospedale e per evitare che si sprecheranno solo fondi pubblici del PNRR come fatto già in questi 70 anni con le varie ristrutturazioni (comprati letti, macchinari ecc inutilizzabili) bisogna quindi risolvere una serie di problemi enormi.
Ha ragione quindi il Sindaco di Foiano, Giuseppe Ruggiero, ad evidenziare tutti questi problemi che ora snocciolerò uno ad uno.
Mancano nell’intera provincia di BN circa 15 medici nell’emergenza territoriale 118, con carenze maggiori proprio nel nostro Distretto Nord Est di Morcone-San Bartolomeo in Galdo, al punto che colleghi del 118 devo fare turni e ore massacranti per garantire assistenza di emergenza. A causa di queste carenze il SAUT di Ginestra ha il medico solo per 12 ore di giorno, mentre di notte il SAUT si trasforma in un STI (servizio trasporto infermi, senza medico di bordo). Per cui nell’eventualità che nei nostri 22 comuni del Distretto si verificano contemporaneamente 3 interventi, abbiamo una postazione, quella di Ginestra che può fare solo trasporto infermi con seri problemi di emergenza nel territorio e disservizio.
Per non parlare delle specialità che in questi anni hanno abbandonato il nostro distretto facendo scendere di molto i LEA (livelli essenziali di assistenza), forse siamo il territorio con meno LEA attivi in tutta la Regione Campania.
Ma la criticità maggiore l’abbiamo proprio sui medici di base, quelli che poi dovrebbero gestire la responsabilità clinica dei pazienti nell’ospedale di comunità, insieme ai medici di continuità assistenziale. È questo il problema maggiore da superare e affrontare per far funzionare al meglio questa struttura ospedaliera.
Quello che abbiamo visto in questi 2 anni dall’inizio della pandemia COVID-19, non è nulla se non si trova un freno a questo problema. È da più di un anno che ho lanciato l’allarme, e solo qualche sindaco, come quello di Foiano ha condiviso il mio appello. Come territorio dobbiamo trovare una soluzione politica a tutti quei problemi che ho evidenziano nel documento inviato a tutti i sindaci qualche mese fa. Interi paesi sono stati per interi mesi senza un medico di famiglia, in attesa che la Regione nominasse un nuovo titolare. Non potevano fare analisi in convenzione, avevano difficoltà ad avere ricette per le visite specialistiche di controllo per le patologie croniche ed acute, difficoltà nella prescrizione di farmaci, con medici di continuità assistenziale che si sono assunti la responsabilità di prescrivere farmaci. Una situazione che neanche nel dopo guerra era impensabile.
Situazione che poteva diventare complicata anche sul Comune di Baselice, dove il sottoscritto, a causa del fatto che non si trova un sostituto, ha presentato la propria disponibilità a fare il medico di medicina generale in attesa della nomina del titolare.
Questo problema si ripeterà con maggior frequenza e quasi per 80-90% in tutti i comuni del Fortore nei prossimi due tre anni, a causa del fatto del pensionamento di moltissimi colleghi. Ci troveremo quindi con un territorio senza più medici locali e nella migliore delle ipotesi con medici che devono venire dalle altre province della Regione Campania. Questo complicherà di molto la situazione della gestione dell’eventuale Ospedale, gestione che si complicherà a causa della manca di 25 medici circa nelle continuità assistenziali.
Ricordo che 6-7 incarichi di continuità assistenziale nel nostro territorio non sono stati assegnati nel 2021 perché medici della Regione Campania non vogliono venire nel nostro territorio. Dobbiamo quindi fare i conti con questi seri problemi perchè ci possiamo trovare con una struttura, posti letti e assenza di medici.
Non per ultimo metto sul tavolo del piatto un altro problema molto importante, i sindacati dei Medici di Medicina Generale sono contro questo tipo di organizzazione, perché hanno il timore che il medico di medicina generale per interessasti dell’ospedale di comunità H24, lasci scoperto il suo studio medico. Bisogna quindi capire effettivamente chi e come gestire questa struttura.
Bisogna evitare quindi di fare la corsa ad aprire una struttura con intento di utilizzare i fondi del PNRR e fare la solita fine. 70 anni di illusioni di apertura dell’Ospedale.