Apri Repubblica.it e leggi: Festa scudetto Napoli, morto un ragazzo di 26 anni. Tre feriti/ Una notte di festeggiamenti.
Ti viene spontaneo dire che non sanno nemmeno festeggiare, che forse è meglio che non vincano nulla, se anche per una gioia quale lo scudetto di calcio dopo 33 anni ci scappa il morto e feriti. Napoli è una città irredimibile.
Non ti fermi al titolo, come farebbe una persona normale, perché purtroppo la normalità è questa, clicchi sull’articolo e c’è una prima spiegazione. Vincenzo Costanzo di 26 anni era legato al clan D’Amico, in lotta per il controllo del territorio con il clan De Micco. Insomma un regolamento di conti. I tre feriti da arma da fuoco, che nel titolo iniziale si lascia intendere non coinvolti nella sparatoria, sono invece la fidanzata del Costanzo e due persone che in quel momento vi si trovavano vicino.
Il Prefetto afferma: “Episodio slegato dai festeggiamenti”. Però il titolo di Repubblica lascia intendere tutt’altro.
Ma ora è tempo di far festa, queste meschinità le lasciamo a chi le crea.