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Sanità nel Fortore: protesta la CGIL

Che il Fortore sia la “Mezzanotte del Mezzogiorno”, ormai ce ne siamo fatti una ragione. La fortunata definizione di Mons. Minchiatti, ripresa recentemente da Mons. Accrocca in una sua inascoltata lettera agli amministratori, ci accompagna da quasi 40 anni.

Poiché siamo la “mezzanotte”, nel rispetto di un famoso proverbio “Più buio di mezzanotte non può fare”, dovremmo aver raggiunto il fondo della mancanza di servizi, invece il Fortore raggiunto il fondo inizia a scavare.

Qualche giorno fa il sindacalista della CGIL Fulvio Ianiro dichiarava ad Anteprima 24: “Andiamo indietro sulla sanità, eppure De Luca veniva a San Bartolomeo in Galdo in pompa magna ad inaugurare un ospedale di comunità. La popolazione è anziana, non può fare i conti con collegamenti infrastrutturali del medioevo. La sanità dovrebbe essere prossima agli utenti e invece non è cosi. E’ assurdo, e l’autonomia differenziata ci toglierà ulteriori servizi

In realtà per onestà intellettuale, il taglio del nastro non fu effettuato solo da Vincenzo De Luca, ma anche da Clemente Mastella, Gennaro Volpe e Carmine Agostinelli.

Il collega di Ianiro Domenico Raffa sull’ospedale di comunità di San Bartolomeo in Galdo e sui servizi sanitari destinati alla sua popolazione così si esprimeva:Il Fortore è abbandonato, come l’Alto Tammaro. Non ci sono servizi adeguati. Esiste un ospedale di comunità a San Bartolomeo ma fatica a decollare nei servizi. Per una lastra ci si deve spostare a San Marco dei Cavoti. E’ inaccettabile in un Paese moderno.” , inoltre aggiungeva: “E’ inammissibile che per una radiografia un cittadino del Fortore debba recarsi a San Marco dei Cavoti, peraltro presso una struttura privata e a pagamento”.

Se in questo fantasmagorico ospedale di comunità non è possibile nemmeno effettuare una radiografia, a che cosa serve?

Siamo spettatori impotenti di questo continuo depauperamento dei servizi sanitari locali.

Per ultimo un accenno a ciò che dice Ianiro sull’autonomia differenziata: noi non siamo dei catastrofisti, non crediamo che se passerà l’autonomia differenziata in salsa calderoliana, le cose andranno peggio, l’autonomia differenziata non farà altro che certificare formalmente ciò che nella pratica è realtà da sempre che ma negli ultimi 20 anni si è ormai cristallizzato: una differenza abnorme di servizi tra Nord e Sud.

Visitate il sito dei Conti Pubblici Territoriali e scoprirete che se foste nati a Bologna, lo Stato avrebbe speso nel 2020 per le vostre cure 2237,48, ma poiché siamo nati in Campania avete avuto diritto a sole 1654,15 euro.

Per le Politiche Sociali se foste nati ad Udine lo Stato avrebbe speso per voi 8284,11 euro, ma poiché siamo nati in Campania riceviamo 5175,32.

E ci fermiamo qua, per chi volesse togliersi la curiosità, riportiamo il link dei CPT:

https://www.contipubbliciterritoriali.it/EASYCPT/spese/EASYCPT_Spese.html

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