Leggere Marco Esposito non è catartico. Dalla lettura di “Vuoto a perdere Il collasso demografico” esci con una sensazione di angoscia e turbamento che non riesci a scrollartela di dosso. Ascoltarlo in una conferenza se possibile è anche peggio, ne esci con la sensazione di essere un orchestrale del Titanic. Suoni sul ponte della prima classe mentre il transatlantico affonda.
La dead line fissata da Esposito è il 2032. Noi speriamo si sbagli.
Invitiamo a leggere il libro, o almeno il capitolo “Svuotiamo il Sud”.
La frase che ci ha colpito durante l’ora e mezza di incontro, tanto la durata fiume della conferenza svoltasi nella sala consiliare del Comune di Foiano Valfortore è stata: “Il futuro è già qui. Continuando la discesa demografica, ciò che adesso sta succedendo nelle aree interne succederà anche nelle grandi città”.
L’Autonomia differenziata darà ossigeno al Settentrione per qualche altro anno, ma inevitabilmente se affonderà il Sud trascinerà giù anche il Nord.
Buona fortuna a noi.