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giovedì, 21 Novembre 2024

Tra archeologia e natura

Nell’ alta Valle del Fortore, presenti località di grande interesse culturale

Le piccole comunità locali, devono sfruttare al meglio le potenzialità e le risorse che possiedono per imporsi all’attenzione e, quindi, per inserirsi nel circuito di proposte che attirano e favoriscono liberi scambi e presenze e, che possono rappresentare il trampolino di lancio dal punto di vista economico, socio-culturale e turistico.
A sottolineare questa nuova filosofia ci sono la necessità di fuggire da un mondo sempre più frettoloso, superficiale, caotico, impersonale e, l’esigenza di un contatto non virtuale, per ammirare un ambiente salubre, per gustare antichi sapori, per concedersi un angolo di quiete, per respirare ossigeno, per alimentarsi di tranquillità, per vivere oggi l’espressione variegata di un passato sempre presente. È di qui che nasce quell’insieme di iniziative rivolte alla scoperta delle tradizioni, allo studio delle origini, alla valorizzazione dell’ambiente, dell’artigianato, della gastronomia, dei centri storici e dei monumenti.
L’itinerario archeologico-naturalistico potrebbe prendere come punto di partenza il museo paleontologico sito in pieno centro storico di Baselice, che presenta al visitatore tutta una collezione di reperti fossili e minerali, raccolti nel passato in vari punti del territorio.
Poi a seguire la visita agli scavi effettuati sull’alveo del torrente Cervaro, dove sono stati riportati alla luce frammenti di indubbio valore scientifico e i resti di una capanna millenaria. Seguirebbe la visita alla località Castelmagno in territorio di San Bartolomeo, dove sono stati trovati reperti archeologici di inestimabile valore: frammenti di ceramica di età preistorica, monete di ogni genere e di ogni epoca, resti di fondamenta e di mura perimetrali, statuette, epigrafi, lucerne, oltre ad ossa umane disseminate per vasto raggio. Questi ritrovamenti stanno a testimoniare più fasi abitative succedutesi nel tempo sullo stesso sito, dall’era preistorica all’età romana, dall’epoca feudale fino al secolo XV, quando il feudo di Castelmanno divenne un mucchio di rovine disabitate a cagione di motivi vari, quali guerre, calamità naturali, crescita di importanza degli altri feudi circostanti. Il fascino di Castelmagno non sta solamente nella storia, è anche una delle meraviglie naturali della Valfortore, un sito che presenta una notevole ricchezza di specie vegetali e animali. L’itinerario andrebbe a terminare con la visita al museo della civiltà contadina di Montefalcone, alta espressione di un mondo ormai scomparso e che ha dominato la scena della storia dell’uomo per secoli e secoli.

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