Tornano al lavoro 265 forestali. Da lunedì libereranno dai detriti strade interpoderali e cunette
Per 265 operai forestali è fissata per domani l’assunzione da parte della Comunità montana del Fortore. Sono tutti lavoratori appartenenti ai quindici comuni che rientrano nella Comunità , di cui una trentina provenienti proprio da San Bartolomeo. Si tratta di una buona opportunità , ovviamente, per tanti capifamiglia ma anche per i tanti giovani che annualmente puntano sull’occupazione a carico della Comunità per godere di una retribuzione indispensabile alle necessità familiari. Al responsabile dell’ufficio Agricoltura e Foreste, l’ingegnere Pietro Giallonardo, abbiamo chiesto di indicarci a quali lavori saranno inizialmente interessati gli operai e per quanto tempo durerà l’assunzione. “Al di là dei progetti specifici per l’effettuazione dei lavori idraulico-forestali, secondo il piano a suo tempo predisposto – spiega Giallonardo – i primi interventi riguarderanno l’emergenza strade interpoderali: a seguito di perizie tecniche svolte nei giorni scorsi, occorre, infatti, procedere, ove possibile, a liberare le carreggiate dalla terra e dai detriti che le piogge hanno accumulato in massima parte lungo i bordi delle arterie, ostruendo del tutto le cunette. Solo successivamente si potrà puntare su lavori di forestazione, di pulizia delle aree, dove sono state messe a dimora piante nei decorsi anni, e di imbrigliamento di argini di fiumi e torrenti”. Discorso a parte quello relativo alla durata del rapporto di lavoro, anche per la questione ancora aperta della possibilità per gli operai di passare dalla posizione contrattuale di un rapporto a tempo determinato a quello di un rapporto a tempo indeterminato. “à vero – precisa Giallonardo – che c’è già una graduatoria dei lavoratori che hanno chiesto di ottenere un’assunzione senza scadenza, ma è anche vero che la condizione indispensabile per acquisire il diritto a stipulare l’eventuale nuovo contratto è che l’iscritto in graduatoria abbia prima effettuato almeno 181 giorni lavorativi. Non solo, bisogna anche fare i conti – aggiunge – con i finanziamenti della Regione e con le possibilità economiche dell’ente, che notoriamente sono sempre inadeguate per far fronte a tutte le esigenze dell’ampio territorio di competenza”. C’è insomma da attendere prima di vedere se effettivamente una parte degli operai potrà entrare nella pianta organica della Comunità , cui poi spetterà trovare tempi e modi perché i lavoratori possano rendersi utili per l’intero periodo dell’anno.