Da una consultazione di diversi testi prende vita questo mio piccolo omaggio alla più illustre personalità di questo piccolo paese incastonato tra verdi colline.
Leonardo Bianchi nacque a San Bartolomeo in Galdo il 5 aprile 1848, fu psichiatra e neuropatologo di fama mondiale, uomo politico e fervido oratore.
Laureato in medicina nel 1871 presso lâUniversità di Napoli, fu nominato medico dellâospedale del R. Albergo dei poveri della città . Questa attività , che gli consentiva una vasta ed approfondita pratica di patologia del sistema nervoso, contribuì ad orientarlo verso la neurologia. Nel 1882 organizzò, come coadiutore lâIstituto Psichiatrico di Napoli e lâanno seguente fondò il periodico âLa psichiatria, la neuropatologia e le scienze affiniâ trasformato poi in âAnnali di neurologiaâ. Nel 1888 ebbe la cattedra di Psichiatria e di Neuropatologia dellâUniversità di Palermo, poi passò nel 1890 a quella dellâUniversità di Napoli. Qui fu anche direttore del manicomio cui dedicò sempre particolari attenzioni.
Autore fino a questâepoca di importantissimi indagini sulla corteccia cerebrale delle quali sono i risultati nelle monografie âSui centri motori corticali del cervelloâ (1873-79), âSul significato dellâeccitazione elettrica del mantello cerebraleâ (1880), âLe degenerazioni sperimentali del cervello e del midollo spinale e contributo della dottrina delle localizzazioni cerebraliâ (1886), si diede a studiare soprattutto la funzione del lobo frontale. Pubblicò così âOn the functions of the frontal lobesâ (Brain 1895) e âFisiologia e patologia dei lobi frontaliâ (1908) in cui in contrapposizione al Flechsig, che estendeva la zona della più alta funzione corticale alla regione parietale, considera il lobo frontale organo della sintesi delle emozioni e della conoscenza. Tuttavia la formulazione completa di questa teoria e la parte più originale di tutta la sua dottrina è nella sua ultima opera âLa meccanica del cervello e la funzione dei lobi frontaliâ succeduta dallâampia opera sulle âMalattie del cervelloâ (Milano 1889-1900), ad alti importanti ricerche sul linguaggio âLa zone du langage et des lobes frontauxâ(Torino 1906) e ad un fondamentale âTrattato di Psichiatriaâ (Napoli 1905). Uomo politico fattivo e soprattutto legato alla sua terra, fu più volte amministratore della provincia di Benevento e per la sua città natale, dal 1892 al 1919 deputato al Parlamento. Qui diede grandi contributi allo studio dei problemi dellâistruzione e dellâigiene, alla cui propaganda dedicò vivacissime conferenze ed elevati discorsi raccolti poi nel volume âEugenica, igiene mentaleâ (Napoli 1925). Ministro per la Pubblica Istruzione del Gabinetto De Fortis (1905), fra lâaltro aumentò le dotazioni dei laboratori scientifici universitari, fondò le cattedre di Psicologia sperimentale e istituì per Cesare Lombroso la cattedra di Antropologia criminale. Per la sua altissima autorità nel 1916 fu chiamato dal Borselli a far parte del Ministero della Difesa Nazionale nel 1916 come ministro senza portafoglio.
Insignito di numerosissime onoreficenze italiane e straniere e laureato honoris causa dallâUniversità di Manchester, il 6 ottobre 1919 fu nominato senatore. Morì a Napoli il 13 febbraio 1927.