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venerdì, 22 Novembre 2024

Rifiuti, «no alle barricate»

Dopo l’individuazione di due siti a Montesarchio e S. Bartolomeo per lo stoccaggio degli scarti lavorati a Casalduni e a Paolisi.
L’appello della Protezione civile: «I cittadini siano responsabili. Il problema va risolto»

Un vertice alla Rocca dei Rettori, previsto per oggi pomeriggio, tra rappresentanti della Provincia, del Comune capoluogo e dei due comuni sanniti (Montesarchio e San Bartolomeo in Galdo) destinati, su indicazione della Provincia, ad ospitare i siti per lo stoccaggio dei rifiuti trattati al cdr di Casalduni e nell’impianto di vagliatura della fos di Paolisi: sarà, questo, l’ultimo incontro prima della comunicazione agli organi commissariali delle due ex discariche. La settimana prossima toccherà agli organi tecnici del Commissariato realizzare i sopralluoghi sui due siti prima di concedere il via libera definitivo all’attività di stoccaggio.

LA PROTEZIONE CIVILE: NO ALLE BARRICATE
Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, al termine della riunione plenaria di mercoledì scorso, ha sottolineato: “Seguiamo la politica del dialogo e della condivisione delle soluzioni, ma possiamo anche rimanere soli nel fare alcune scelte”. In sostanza, Bertolaso ricorda che il prefetto Catenacci ha poteri per imporre decisioni. “Il problema, in questa regione, va risolto – aggiunge -, c’è poco tempo per trovare una soluzione temporanea che poi diventi definitiva”. Il capo della Protezione Civile ha concluso insistendo sul fatto che i criteri adottati sono ispirati alla “trasparenza, al controllo della qualità igenico ambientale dei siti in questione. E’ importante però, che i cittadini siano responsabili e non facciano barricate”.

I VERDI: CONSEGNATE SUBITO 3 SACCHETTI PER DIFFERENZIATA
Per superare l’emergenza rifiuti i Verdi ribadiscono che non c’è altra strada che l’incentivazione delle tecniche di riuso e della raccolta differenziata: “Occorre – spiegano gli ambientalisti – una revisione completa del piano regionale rifiuti, per attuare subito la separazione del cibo (organico-umido) dagli altri rifiuti”. L’appello ad avviare immediatamente la differenziata è rivolto innanzitutto al Commissario Catenacci. “La raccolta differenziata è carente perchè mancano gli impianti di selezione. Di contro – ribadiscono i Verdi – sono stati realizzati solo gli impianti per la produzione di cdr (combustibile da rifiuto) sovradimensionati rispetto all’effettiva produzione regionale di rifiuti. In Campania il ciclo integrato dei rifiuti è squilibrato e incompleto, principalmente perchè mancano gli impianti di compostaggio e di selezione multimateriale”. Percio i Verdi propongono una svolta con tre punti fondamentali da avviare senza alcun indugio in tempi certi: la separazione dell’umido dal secco a monte (raccolta e separazione dell’organico); l’avvio della raccolta porta a porta e l’utilizzo di tre sacchetti trasparenti per differenziare l’organico (scarti alimentari), la plastica e i metalli riciclabili, la carta e il cartone; la raccolta del vetro nelle apposite campane.

da “Il Sannio Quotidiano”

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