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martedì, 3 Dicembre 2024

Stato di calamità, sì del Governo

La Presidenza del Consiglio ha comunicato il provvedimento al Comune. Via ai sopralluoghi. Tutte le strade rurali danneggiate verranno ripristinate. Previsto uno stanziamento di fondi per oltre 130 milioni.

L’Amministrazione attiva del Comune di San Bartolomeo in Galdo, dopo che tutto il territorio aveva subito enormi danni in seguito alle eccezionali avversità atmosferiche dei mesi scorsi (su tutto il reticolo viario interpoderale, ricordiamo, si sono avuti smottamenti e grosse frane: tante arterie sono addirittura rimaste interrotte), aveva chiesto al Governo italiano il riconoscimento dello stato di calamità naturale ed un intervento finanziario straordinario. Le ultime intense precipitazioni si sono avute nei giorni del 3, 4 e 5 marzo 2005. Intanto, a tempo di record, erano state predisposte dall’Ufficio tecnico comunale delle schede per ogni arteria danneggiata, consegnate a chi di dovere. L’11 marzo scorso, la Presidenza del Consiglio deliberava il menzionato riconoscimento che veniva comunicato all’Ente civico. In questi giorni ci sarà un sopralluogo da parte di funzionari regionali su tutte le strade dissestate per accertare i danni denunciati. Dopodiché dovrebbero essere elargiti i finanziamenti per oltre 130 milioni di euro. Per la cronaca, la richiesta dei fondi era stata inviata non solo al Presidente del Consiglio, ma anche ai Ministri dei Lavori Pubblici, dell’Ambiente ed Agricoltura, al Presidente della Giunta della Regione Campania, al Presidente della Provincia di Benevento e, per conoscenza, al Presidente della Repubblica ed al Prefetto di Benevento. Con i contributi bisognerà anche provvedere alla regimazione e messa in sicurezza del fiume Fortore, a partire dalle sorgenti sino alla diga di Occhito, per salvaguardare la pubblica e privata incolumità. Gravi danneggiamenti hanno subito anche le zone adiacenti il centro urbano di San Bartolomeo in Galdo. Pure la provinciale ex Statale 369 e quella per Castelvetere in Valfortore sono state colpite in più punti con smottamenti e movimenti franosi. Le nevicate e le piogge intense, come abbiamo già riferito in una precedente nota, non hanno risparmiato neanche il campanile e la facciata della Chiesa Annunziata, costruita nel 1408 e ristrutturata sei anni addietro, come pure tante abitazioni con la caduta di intonaci, tegole e pietre. Un tale disastro dovuto alle pessime condizioni atmosferiche non si era mai verificato in passato. Pure l’agricoltura è stata messa in ginocchio. Infatti, numerose aziende zootecniche hanno subito ingenti danni.

di B.C. da “Il Sannio Quotidiano”

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