La discarica di San Bartolomeo in Galdo, a breve, chiuderà, per raggiunta saturazione, i battenti e la nostra provincia si troverà nelle condizioni di dover individuare un'altra discarica nella quale sversare fos e sovvalli, cioè gli scarti organici provenienti dalla lavorazione del cdr. Dunque, se fino alla fine di quest'anno la discarica fortorina sarà in grado di ricevere ancora i residui di lavorazione dell'impianto di Casalduni, con l'inizio dell'anno nuovo sarà necessario individuare soluzioni alternative.
Insomma è urgente trovare siti adatti, sul territorio sannita, al fine di poter disporre di una nuova discarica. O magari nuove, piccole discariche di fos. Ed è questo l'invito pressante rivolto alla nostra provincia dal Commissariato di Governo per l'Emergenza Rifiuti. E questo, in sintesi, l'appello lanciato nel corso della prima seduta del vertice, voluto dallo stesso Commissario Bertolaso, riunitosi ieri in Prefettura e alla quale hanno partecipato – oltre al Prefetto, Giuseppe Urbano – i rappresentanti e i tecnici del Comune di Benevento, della Provincia, del Commissariato e della Protezione Civile. Incontro al quale hanno preso parte anche alcuni amministratori comunali sanniti disponibili ad offrire un sito, come nel caso di Faicchio. “E' bene precisare, tuttavia – puntualizza Massimo Romito, tecnico incaricato dal Comune di Benevento per l'emergenza rifiuti – che la disponibilità riguarda siti per gli impianti, non per le discariche”. Ovvio pensare, tuttavia, che in situazioni di emergenza i siti possano, anche solo per periodi e quantità limitate, essere trasformati in discariche. Ma proprio questo timore finisce per rendere perplessi gli stessi amministratori. “Di certo – aggiunge Romito – se si vuole parlare di provincializzazione dei rifiuti occorrerà, prima o poi, pensare ad un sistema provinciale e dunque, oltre che a impianti di trattamento, anche a discariche per ospitare gli scarti delle lavorazione che non potranno essere eliminati se non in discarica”. Qualche indicazione più chiara potrebbe emergere dalla seduta congiunta dei Consigli comunale e provinciale prevista per il 6 dicembre prossimo. Un consiglio che si muoverà intorno ad alcuni punti fermi: le chiusure imminenti delle discariche di Villa Literno (dove vengono sversate le ecoballe di cdr prodotte a Casalduni) di San Bartolomeo (che ospita gli scarti organici della lavorazione del cdr), della saturazione della discarica di Montesarchio. “Insomma – osserva Romito –, una volta chiusa Serra Pastore, dove andremo a scaricare? Sarà perciò inevitabile individuare una discarica sul nostro territorio, soprattutto se si vuole puntare, finalmente, ad un vero e serio sistema organico di provincializzazione dei rifiuti”. Sistema che non può prescindere, secondo Romito, anche da alcune, piccole certezze: “In città, a contrada Olivola, c'è un impianto di selezione della frazione secca ormai pronto – anticipa Romito -. Perchè non cominciamo ad utilizzarlo?. Peraltro con una raccolta differenziata l'organico diminuirebbe e dal cdr uscirebbe un quantitativo minore di organico. La frazione umida si ridurrebbe ai minimi termini e la discarica necessaria avrebbe dimensioni assai contenute. Ma per far questo, occorre necessariamente avviare il sistema. E occorre farlo a brevissimo termine – avverte Romito -, insieme all'individuazione di un sito accettabile, per evitare di ripiombare nell'emergenza stringente”.
Da "IL SANNIO QUOTIDIANO" 30/11/06