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Nasceva oggi: Rocky Marciano

Rocky Marciano, pseudonimo di Rocco Francis Marchegiano (Brockton, 1º settembre 1923 – Newton, 31 agosto 1969), è stato un pugile statunitense. Campione del mondo dei pesi massimi dal 23 settembre 1952 al 27 aprile 1956, fu l’unico peso massimo della storia a ritirarsi imbattuto, difendendo il titolo sei volte.

Di origine italiana, Marciano nacque a Brockton, da Querino Marchegiano e Pasqualina Picciuto, due emigrati italiani che avevano lasciato il paese nei primi anni del secolo: Querino era originario di Ripa Teatina, in provincia di Chieti, mentre Pasqualina proveniva da San Bartolomeo in Galdo, in provincia di Benevento.

All’età di un anno il piccolo Rocco contrasse la polmonite, a causa della quale rischiò addirittura la morte. A 16 anni, grazie a lavori in cantiere, sviluppò un fisico possente ed ottimo per praticare il pugilato. Nel 1943, all’età di circa 20 anni, si arruolò nell’esercito. Fu allora che emerserò le sue abilità da boxeur. 

Dopo avere steso un australiano con un violento pugno destro durante una rissa in un pub di Cardiff, in Gran Bretagna, Marciano comprese le sue potenzialità da boxeur e con l’aiuto dello zio Mike, che gli procurò un manager, Gene Gaggiano, iniziò la sua carriera da dilettante nel mondo del pugilato.

Il primo combattimento andò male perché fu squalificato dopo pochi minuti per scorrettezze. Si iscrisse successivamente a un torneo per dilettanti a Portland, dove arrivò in finale, ma perse dopo avere accusato un forte dolore alla mano destra. Il primo incontro da professionista gli venne offerto nel 1947 da Alli Colombo: Rocky Marciano batté con estrema facilità Lee Epperson, grazie al suo micidiale destro che colpì il pugile avversario al diaframma. In quegli anni Rocco Marchegiano decise di alterare il suo nome in Rocky Marciano, in quanto pseudonimo più orecchiabile e in definitiva più accessibile al pubblico americano.

La carriera proseguì a gonfie vele con 17 incontri tutti vinti per KO, fra i quali uno nel 1948 contro il temutissimo Harry Bilazarian, incontro che Rocky vinse dopo circa 92 secondi, mandando al tappeto Harry con due potenti pugni. Costretto a una pausa dell’attività a causa di forti dolori alla schiena, appena tornato Marciano si ritrovò di fronte Carmine Vingo, un italo-americano come lui, ma di differente stazza fisica (era alto 193 cm. contro i 178 di Marciano), che aveva alle spalle moltissimi incontri vinti per KO. Vingo andò giù alla sesta ripresa, ormai privo di conoscenza, e venne portato d’urgenza in ospedale; dopo quella terribile sera non fu più in grado di combattere. Anche se Rocky vinse l’incontro, la fatica gli fece perdere i sensi e fu portato in ospedale, dove rimase per alcuni giorni, anche se non in condizioni gravi come l’avversario. Due incontri li vinse contro il pugile italiano Gino Buonvino, nel 1950 e 1952.

Nel suo palmares figura anche una vittoria per KO all’8a contro uno dei più grandi pugili della storia della boxe,ovvero il “Brown Bomber” Joe Louis, il 26 ottobre 1951 al Madison Square Garden. Tuttavia Louis fu sempre l’idolo di Marciano e dopo l’incontro nacque tra i due un’amicizia sincera, che portò Rocky ad aiutare il vecchio campione caduto in disgrazia dopo il ritiro, sia di salute che finanziariamente.

Campione del mondo

Vinse il titolo di campione del mondo il 23 settembre 1952 a Filadelfia, sconfiggendo per KO alla 13ª ripresa il campione del mondo in carica Jersey Joe Walcott, uno dei pesi massimi più forti e tecnicamente più dotati a cavallo tra gli anni ’40 e ’50. Durante l’incontro Marciano venne messo a tappeto da Walcott, ma si rialzo immediatamente. L’incontro continuò sino al tredicesimo round, quando lo sfidante italoamericano atterrò il campione con un potente diretto, seguito da un vigoroso gancio al volto, quando Walcott era già fuori gioco, appoggiato alle corde. Difese il titolo per altre 6 volte .Mandò a tappeto tutti i più grandi nomi della boxe di quegli anni da Joe Jersey Walcott, a Roland La Starza, passand per il già citato Joe Louis. In particolare Roland La Starza imbattuto dopo 37 incontri subì la prima sconfitta proprio contro Marciano. Nel 1953 vi fu una rivincita tra i due, ed il match era quantomai carico di aspettative. Marciano ancora imbattuto e La Starza con un’unica sconfitta, incassata proprio contro il campione di Brocktown Rocky Marciano. L’incontro si svolse praticamente alla pari sino alla sesta ripresa. Dalla settima ripresa in poi però il ritmo di Marciano sembrò aumentare costantemente di intensità, ed all’11º round un montante destro spedisce La Starza fuori dalle corde. Quest’ultimo si rialza immediatamente, ma Marciano continuò a colpirlo senza lasciargli più spazio per alcuna iniziativa.Fu allora che l’arbitro fu costretto ad interrompere l’incontro. Anche La Starza, imbattuto sino all’incontro con il campione italoamericano, cedette alla furia di quest’ultimo. La supremazia di Marciano in quegli anni sembrò a questo punto quantomai evidente. Tra i tanti avversari vi fu anche Archie Moore, talentuoso e temuto campione del mondo dei pesi mediomassimi per ben 10 anni, dal 1952 al 1962. Archie Moore era particolarmente noto per le sue innumerevoli vittorie per KO. Tuttora infatti detiene il record delle vittorie per knockout (131 vittorie per KO). Questo lo portò ad essere secondo moltissimi il favorito dell’incontro. Ma anche Archie Moore fu sconfitto per KO da Marciano che difese il titolo per la sesta volta con successo. Il match si tenne il 21 settembre 1955.

Il “Bombardiere di Brockton”

Tarchiato, lento, tecnicamente grezzo e dotato di un allungo inferiore alla media dei massimi (170 cm, il minore in assoluto nella storia dei campioni del mondo dei pesi massimi), Marciano riusciva a compensare questi limiti con l’aggressività (talvolta al limite delle regole del ring), la resistenza fisica e, soprattutto, col suo destro terrificante, che gli valse il soprannome di “The Brockton Blockbuster” (Il Bombardiere di Brockton) e con il quale mandò al tappeto tutti i suoi avversari, tra cui i maggiori pugili all’epoca. Il suo strabiliante palmares parla di 49 vittorie, di cui 43 per KO, e nessuna sconfitta. 20 dei 43 KO giunsero entro la terza ripresa. In virtù di tale carriera è considerato uno dei più grandi pugili di tutti i tempi. Molti esperti lo ritengono il miglior pugile della storia. Come già detto, l’allungo di soli 170 cm. rende ancora più incredibili i suoi record.

Morì in circostanze drammatiche il giorno prima del suo quarantaseiesimo compleanno, precipitando assieme al pilota del suo aereo privato, un Cessna 172, a Newton nello Iowa, durante un volo partito da Des Moines e condotto in condizioni atmosferiche definite proibitive dal pilota stesso.

La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.

La rivista Ring Magazine lo nominò Fighter of the year degli anni 1952, 1954 e 1955.

fonte: gdp.ch

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