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Strade dissestate nel Fortore, i cittadini si mobilitano: “Stanchi di essere ignorati”

Strade dissestate, diritto alla mobilità negato e automobilisti stanchi di dover superare mille disagi per muoversi liberamente. Parte da questi presupposti la mobilitazione generale promossa dai cittadini del comitato civico “Viabilità negata”.

“Il 20 gennaio – si legge in una nota – partiremo, alle ore 9, da piazza Medaglia d’oro di Montefalcone di Val Fortore verso Benevento. Protestiamo perché siamo stanchi di viaggiare su queste strade. Nel corso degli ultimi anni, le amministrazioni provinciali hanno rimandato i necessari interventi di manutenzione nel nostro comune e nella intera Valle del Fortore e di conseguenza la viabilità locale è ormai ridotta ad uno stato drammatico.

La popolazione nel nostro Comune – proseguono – incontra sempre maggiori difficoltà negli spostamenti e c’è il rischio concreto di restare isolati e non potendo più raggiungere gli indispensabili centri di assistenza sanitaria, le scuole e i pubblici Uffici a causa dei sempre maggiori danneggiamenti delle linee di collegamento stradale. Vogliamo richiamare l’attenzione sulle ‘ragioni’ che rendendo necessario un immediato, e non più procrastinabile, intervento sulla viabilità provinciale sempre più disastrata. La drammatica situazione dello stato di manutenzione delle strade della Provincia di Benevento necessita di una decisa presa di coscienza di tutti gli Enti.

Una situazione ormai insostenibile – attaccano i membri del comitato -. Siamo stanchi e arrabbiati, siamo al limite della sopportazione. Le strade che ci collegano alla nostra provincia, versano in condizioni inaccettabili, tanto da potere essere riclassificate non più come strade provinciali, bensì come tratturi. Una situazione emergenziale che vogliamo segnalare – con una mobilitazione generale di tutti i cittadini dell’Alto Fortore – al prefetto di Benevento, Paola Galeone, al presidente della Regione e al presidente della Provincia di Benevento, segnalando lo stato emergenziale e il grave rischio per l’incolumità di tutti coloro che giornalmente viaggiano sulle strade provinciali.

Le ripetute richieste di un intervento mirato alla sistemazione della viabilità non possono rimanere inascoltate – concludono i cittadini -. La non manutenzione della viabilità che si protrae da diversi anni, l’assenza totale di interventi ordinari, il mancato ripristino della pavimentazione fanno delle nostre strade dei veri e propri corsi d’acqua che ad ogni pioggia mettono a rischio la vita dei pendolari e di tutti coloro che quotidianamente le percorrono. Pertanto, il nostro auspicio è che gli amministratori locali, al di là delle consuete dichiarazioni di intenti, diano davvero attuazione ad un piano strutturale ed organico di manutenzione delle strade del Fortore in modo da consentire la sopravvivenza del nostro amato territorio”.

L’INTERVENTO DEI SINDACI FORTORINI – Il presidente della Comunità Montana del Fortore, nonché sindaco di Ginestra degli Schiavoni, Zaccaria Spina, ed il sindaco di Montefalcone di Val Fortore, Olindo Vitale, esprimono la più totale comprensione e condivisione per le proteste sollevate dal Comitato civico ‘Viabilità Negata’.

“In questa battaglia – proseguono Spina e Vitale – siamo al fianco dei cittadini. Condividiamo le ragioni che sono alla base della mobilitazione popolare. D’altronde, lo avevamo ampiamente previsto e denunciato, già tempo fa, che la situazione poteva degenerare in “sommosse” dal basso, perché la gente è ormai stanca ed esasperata”.

“Già da qualche anno – ricordano il presidente Spina ed il sindaco Vitale – stiamo conducendo la nostra battaglia a livello istituzionale su questa problematica determinata dal disastro in cui versa tutta la viabilità provinciale del Fortore. Lo stato di emergenza in cui si trovano le infrastrutture viarie in questo territorio è stato da noi denunciato più volte alle istituzioni sovra-comunali, ci siamo rivolti al Prefetto e al Presidente della Provincia di Benevento, al Presidente della Regione, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché ai diversi rappresentanti del mondo politico, alle associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali”.

Spina e Vitale ricordano che molti sono stati gli atti prodotti. E tra questi, la delibera sull’emergenza percorribilità delle strade provinciali che il Consiglio generale della Comunità Montana del Fortore ha adottato all’unanimità nel febbraio 2017. Delibera alla quale seguiva il primo marzo 2017 una nota a firma del presidente Spina e dei sindaci dei territori della Comunità Montana con la quale si chiedeva ad enti ed autorità, ognuno per le proprie competenze, di “intraprendere, con la sollecitudine che il caso richiede, interventi tempestivi, radicali e risolutivi della intollerante situazione determinatasi, più volte segnalata e sollecitata e completamente disattesa ed ignorata”. Con la medesima nota, al Presidente della Regione si chiedeva un urgente ed improcrastinabile incontro, mentre al Prefetto si comunicava “lo stato di pre-agitazione del territorio della popolazione del Fortore, con conseguenti e non escluse rivolte sociali compromettenti l’ordine e la sicurezza pubblica”. Nuovamente a giugno 2017 il presidente Spina inoltrava richiesta al Prefetto per un incontro urgente, “considerato che sul territorio – scriveva – si stanno formando comitati spontanei di cittadini che protestano per la situazione della viabilità locale”.

Spina e Vitale rammentano poi la richiesta di una normativa in deroga per le zone alluvionate che attutisse gli aspetti burocratici e facilitasse gli interventi sulla viabilità.

“Purtroppo – concludono Spina e Vitale –, ci troviamo di fronte ad un ente, la Provincia, che in alcuni casi tarda a spendere fondi esistenti mentre in altri casi si giustifica adducendo le ben note vicende legate alle scelte legislative del Parlamento uscente, che prima ha deciso di sopprimere gli enti Province senza però eliminare le competenze e le funzioni e che poi non ha posto mano ad un riequilibrio economico-finanziario che le mettesse in grado di operare”.

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