L’annuncio dell’apertura dell’ospedale di comunità o PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) di San Bartolomeo in Galdo fu dato in pompa magna e come cosa già fatta dal Direttore Generale dell’ASL BN/1 Gennaro Volpe il 20 marzo 2020. Si era in piena emergenza Covid-19 e si prospettava una riorganizzazione dei presidi sanitari per decongestionare gli ospedale cittadini dalla pressione dovuta alla pandemia.
Siamo a novembre 2021, sono passati quasi due anni da quel fantasmagorico annuncio e del PTA non vi è nemmeno l’ombra, anzi, i servizi sanitari a San Bartolomeo in questo ultimo anno si sono ulteriormente ridotti.
A noi conviene ancora stare con Benevento? O non sarebbe meglio tornare all’ovile presso i nostri Monti Dauni e in quella Capitanata che ci ha visti protagonisti per centinaia di anni?
Riportiamo un articolo di NTR24 che riprende una nota che il sig. Angelo De Conno Presidente del Comitato Cittadino di San Bartolomeo in Galdo ha scritto all’ASL diretta dal dott. Volpe.
Nella nota il Presidente De Conno mette nero su bianco il gravissimo depotenziamento ed i disservizi in atto nella sanità fortorina.
“Sanità e disagi a San Bartolomeo in Galdo, il Comitato cittadino scrive all’Asl”
“Siamo alle solite. Ormai i problemi dovuti alla mancanza di prestazioni sanitarie offerte sul nostro martoriato territorio, non si contano. Ma la perplessità è sempre la stessa. Solo per San Bartolomeo non si previene un problema. Ci facevano notare ad esempio che quando sono mancati i tecnici e radiologo a Morcone, quelli di San Bartolomeo si sono dovuti adoperare per quella mancanza…
