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San Bartolomeo in Galdo
sabato, 23 Novembre 2024

Le origini di San Bartolomeo in Galdo

Il territorio di San Bartolomeo nel corso degli anni ha restituito numerosi reperti archeologici relativi ad un arco cronologico molto ampio.

In questo post partiremo da un episodio cardine della nostra storia, avvenuto quando questo territorio era già abitato dai Sanniti.

L’episodio in questione è la famosa “Deportazione apuana”, descritta dallo storico romano Tito Livio nel quarantesimo libro della sua opera “Ab Urbe condita libri”. Già dal III secolo a.C., i Liguri Apuani ( antico popolo italico che viveva verosimilmente tra le attuali province di La Spezia e Massa Carrara) si erano scontrati con i Romani.

I Liguri Apuani, infatti, almeno dal 238 a.C. avevano creato problemi ai Romani nella valle del Po e in Etruria. Queste tensioni ben presto sfociarono in una vera e propria guerra, fino a quando i romani vinsero nel 180 a.C.

In questo periodo erano consoli Marcus Bebius Tamphilius e Publius Cornelius Cethegus che, stando sempre al racconto di Livio, inviarono l’esito della vittoria al Senato e quest’ultimo decise che il popolo sconfitto dei Liguri Apuani dovesse essere deportato e così fu. I due consoli si occuparono personalmente della deportazione dei Liguri Apuani Livio, infatti, ci informa del fatto che:

 “Furono trasferite a spese dello Stato circa quarantamila persone tenuto conto anche delle donne e dei figli.” (Liv. 40. 38. 2)

Dove furono deportati?
Essi furono deportati fino al territorio dell’antico Sannio, in cui Roma aveva un “ager pubblicus”, le cui terre un tempo erano di proprietà del popolo dei Taurasini (tribù sannita), poi al termine delle guerre sannitiche queste terre divennero proprietà dello Stato. Tito Livio, a tal proposito, racconta che:

 “I romani possedevano una porzione dell' agro pubblico in territorio sannita, che era appartenuto ai Taurasini. Era lì che volevano trasferire i Liguri Apuani e a questo scopo bandirono un editto che li obbligava a scendere dai monti con le mogli e i figli portando con sé ogni loro bene.” (Liv. 40. 38. 2).

Nel libro XXXIX della sua opera “Ab Urbe condita libri”, Tito Livio narra che lo stanziamento dei Liguri Apuani diede vita a due comunità i Liguri Bebiani e i Liguri Corneliani, che presero il nome dai due consoli sopracitati ossia Bebio e Cornelio.

Dal punto di vista archeologico, il centro urbano dei Liguri Bebiani è stato individuato nel comune di Circello in località “Macchia” in cui è stata trovata nel 1831 una grossa tavola di bronzo conosciuta come “Tabula Alimentaria” (oggi nel Museo Nazionale Romano Terme di Diocleziano) risalente all’anno 101 d.C. e che elenca i fondi e i proprietari ai quali era stata concessa, per volontà dell’imperatore TRAIANO, una somma di denaro in prestito.

Ulteriore punto interessante è che su questa “tabula” compare il nome dei “Ligures Baebianes”, inoltre nel 1982 e nel 1988 nel luogo del ritrovamento della “tabula” sono stati effettuati degli scavi archeologici che hanno effettivamente portato alla luce i resti di un insediamento, che parrebbe appartenere proprio ai Liguri Bebiani.

L’esistenza di un centro urbano dei Liguri Corneliani paragonabile a quello dei Liguri Bebiani a Circello in località “Macchia”deve essere ancora accertata. Alcuni studiosi hanno identificato il luogo dell’insediamento dei Liguri Corneliani nel comune di San Bartolomeo in Galdo, in quanto, in una località del comune sono state trovate molte tracce di frequentazione preromana e romana.

Ma in mancanza di dati archeologici, la presenza dei Liguri Apuani e in particolare dei Liguri Corneliani nella suddetta località sambartolomeana è ancora da accertare definitivamente.

Ma dove ancora non è arrivata l’archeologia sembrerebbe esserci arrivata la genetica, di questo però ne parleremo la prossima volta.

Associazione Culturale Cercellus


Bibliografia:

  • P. Guacci, Ricerche aerotopografiche nella media valle del Tammaro. La città dei Ligures Baebiani, Atlante tematico di Topografia Antica, 2016.
  • I.Cao, Alimenta il racconto delle fonti, Il Poligrafo casa editrice srl, Padova, 2010.
  • John Patterson, Sanniti, Liguri e Romani, Comune di Circello; Benevento.
  • Tito Livio, Ab Urbe condita libri, libro XL,38.
  • V. del Re, San Bartolomeo in Galdo nei suoi aspetti Geografici e folkloristici, Tipografia Laurenziana, Napoli, 1962.

Pagina del Progetto Archeo_SBiG

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