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Se ci viene un infarto che facciamo? Preghiamo

La Fondazione Gimbe nasce a Bologna ed ivi ha sede. Non è un organismo neo borbonico o di pericolosi revanscisti meridionali, ma una voce indipendente che ci informa sull’andamento sanitario della nostra nazione.

Ieri nell’ultimo report sanitario ha usato parole durissime per questa autonomia differenziata in salsa leghista, avendone anche per il governatore PD dell’Emilia Romagna Bonaccini ora da candidato segretario venuto a più miti consigli. Tuttavia crediamo che Bonaccini tornerà ad essere pro nord una volta eletto segretario. Al netto del lemma “eversivo” usato dal Gimbe e ripreso dal Mattino, pongo l’attenzione su una frase contenuta nel rapporto: “L’attuazione delle maggiori autonomie richieste dalle Regioni con le migliori performance sanitarie è inevitabilmente destinata ad amplificare le disuguaglianze di un servizio sanitario nazionale oggi universalistico ed equo solo sulla carta”.

Già oggi l’Italia ha due sistemi sanitari nazionali, uno in linea con il resto d’Europa e un altro che fa fatica a garantire le prestazioni ai suoi cittadini.

Poiché il sistema sanitario nazionale del nord Italia è migliore di quello meridionale, chi può e anche chi non può permetterselo migra al nord per farsi curare. Il Gimbe quantifica in ben 14 miliardi di euro il travaso economico dalle regioni meridionali alle regioni settentrionali negli ultimi dieci anni.

Immaginate come avrebbero potuto migliorare i nostri ospedali con quella cifra.

Ed arriviamo al nocciolo dell’articolo, da oltre dieci giorni Benevento è senza angiografo, il che significa che l’emodinamica è chiusa, e che se per caso un sambartolomeano avesse problemi cardiaci gravi in questi giorni, dopo esser stato trasportato a Benevento con il 118, dovrà proseguire il viaggio per i nosocomi di Caserta o Avellino, facile immaginare i rischi per la nostra vita.

Uno scandalo immenso, si parla addirittura di tre mesi per tornare alla normalità. Intanto numeri di oggi, ben 23 pazienti cardiopatici sono stati trasferiti ad Avellino.

Di ieri anche un altro campanello d’allarme sanitario, i dipendenti di Casa Sollievo della Sofferenza in sciopero perché mancano gli stipendi e gli arretrati.

Due ospedali il Rummo e Casa Sollievo punti di riferimento per noi sanbartolomeani in grossa difficoltà, e tutto ciò senza che sia ancora passata l’Autonomia differenziata, immaginate cosa potrà succedere con ancora meno fondi? Probabilmente si arriverà ad organizzare tour sanitari al nord come succede ora per andare a curarsi i denti in Croazia.

Sul nosocomio di Campobasso stendiamo un velo pietoso, facciamo affidamento sul Riuniti seppure è intasatissimo.

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