Se in una città come Mantova, legata indissolubilmente ad una delle più potenti signorie del Medioevo e Rinascimento italiano i Gonzaga, una città che investe fortemente sul welfare, ad esempio con gli asili nido gratuiti, una città con ospedali che funzionano, collegamenti degni di questo nome, insomma una città che offre una miriade di servizi alle persone e alle famiglie, una città dove nei prossimi due anni ci sarà l’offerta di oltre 1300 posti di lavoro, il sindaco offrirà 150 euro al mese per un anno a chi vorrà trasferirvisi, noi che viviamo in un paese dove i servizi sono quasi inesistenti, e quei pochi che abbiamo un giorno si e l’altro pure sono in discussione (ultimo la demedicalizzazione del 118), dove nessuna istituzione ti offre nulla, dove le aliquote comunali IMU pesano come se fossimo a Mantova stessa, quanto dovremmo offrire per incentivare un “folle” a traferirvisi?
L’ISTAT pubblica i dati dei primi due mesi del 2023 e la rassegnazione prende il posto della rabbia, leggi questi dati come fossero un bollettino di guerra, dove esulta chi ha meno vittime.
San Bartolomeo in Galdo ha un inizio demografico 2023 da brividi. Perde 15 abitanti, fermando la discesa del mese di febbraio a 4346 abitanti. A fine anno purtroppo quando ci chiederanno quanti abitanti abbiamo, diremo 4200. Se il saldo tra nascite e decessi fa registrare un -9, un -6 è siglato anche da chi parte e si cancella dall’anagrafe. La pandemia aveva frenato i trasferimenti, il ritorno alla normalità sanitaria fa si che la gente torni a partire.
Baselice non inizia meglio, fa registrare un -8, segnando un 2086. 9 morti e una sola nascita.
La discesa di Foiano è meno rapida, fa registrare un -2, fermandosi a 1318, una sola nascita, ma anche due soli decessi.
Sembra inarrestabile e velocissima la discesa di Castelvetere in Val Fortore, segna un -9, franando a 977 abitanti. 0 nascite, a Castelvetere non si nasce più.
Meno 5 anche Molinara che si attesta a 1448. Una sola nascita.
Meno 13 Montefalcone, con 0 nascite e un totale di 1285 abitanti.
San Marco dei Cavoti fa registrare un -13, 3 nascite e ferma la discesa per ora a 2971.
Alberona dopo un 2022 positivo, inizia benissimo anche il 2023. Fa registrare 2 nascite e un incremento di 6 abitanti, arrivando a 852.
Biccari perde 4 abitanti, facendo registrare 2 nascite. Si ferma a 2632.
Roseto guadagna un abitante e ne registra 994, con una nascita.
San Marco la Catola ne perde 10 e precipita a 869, con uno 0 nella casella nascite.
Volturino ne perde 9 e sembra non voler ripetere lo splendido 2022, scende a 1645 e una sola nascita.
Volturara perde un abitante, registrandone 377, ma finalmente la cicogna ridiscende in paese, con una nascita in gennaio.
Tufara Valfortore ne perde ben 6 scendendo a 787, ma cancella subito lo 0 nella casella nascite facendone registrare una in gennaio.
Sentiamo dire a mo’ di giustificazione che il decremento della popolazione riguarda tutta l’Italia, in modo random, così da applicare il classico detto “mal comune mezzo gaudio”, in realtà non è così. Il decremento della popolazione italiana c’è, ma riguarda in maniera maggiore il Meridione d’Italia e anzi vi sono ben 12 province che negli ultimi 7 anni hanno visto aumentare la popolazione: Prato +4,3%, Milano +4,0%, Bolzano +2,3, Parma +1,8, Bologna +1,7. Inutile dire che le altre 7 province in crescita sono quasi tutte del nord Italia. Di contro le ultime 5 con numeri terrificanti sono tutte meridionali: Potenza-7,2%, Isernia -7,7, Agrigento -7,8, Caltanissetta -7,9, Enna -9,0.
Sembra che il Governo italiano, abbia preso contezza dello spopolamento della Penisola, ma ad oggi non si vedono seri provvedimenti per fermare o quantomeno rallentare lo spopolamento nei centri appenninici.
Anzi con la continua sottrazione dei servizi: trasporti, scuole, sanità (ultima la demedicalizzazione del 118) si incentivano le partenze. E il -15 di San Bartolomeo in due mesi ne è l’emblema.
