Che l’Unità d’Italia sia stata fatta male, è ormai un dato di fatto. Solo chi crede alle favole può ancor dar credito alla narrazione dell’eroe dei due mondi che con un manipolo di 1000 volontari conquistava il Regno Meridionale (I verbi non sono usati a caso), ma vederlo riconosciuto da uno dei più grandi storici italiani viventi Franco Cardini, significa che qualcosa sta cambiando anche a livello accademico.
In un’intervista del 6 aprile 2025 al supplemento del Corriere della Sera (Lettura), Cardini rispondendo ad una domanda dice: “Bisogna ricordare che la tradi zione del nostro Paese è profondamente policentrica. Aver fondato l’Italia come Stato unitario e accentrato è stato un delitto di cui scontiamo ancora le conseguenze. Un errore che la Germania non ha commesso, dato che si è unificata adottando una struttura federale che poi, a parte il periodo del Terzo Reich, ha sempre mantenuto.”
O forse ci stiamo solo illudendo, in fondo anche Settembrini, che dall’Unità aveva ricevuto moltissimo, dopo 15 anni di malversazioni savoiarde e il degrado della vita sociale napoletana, lo sfascio dei costumi, le ruberie e meschinità come l’iniqua distribuzione dei fondi scolastici rispondeva agli studenti: La colpa è di Ferdinando II. Se avesse fatto impiccare me e gli altri come me, non si sarebbe venuto a questo”.
Ma noi a Settembrini, Nisco Spaventa, Bixio, Peppino, Mazzini e Cavour e tutta la sacra famiglia savoiarda abbiamo dedicato strade ed a chi ha fatto grande il Regno di Napoli l’abbiamo etichettato Re Bomba.
Ma anche in questo caso qualcosa sta cambiando, sono sempre più frequenti i cambi di toponomastica. L’ultimo in ordine di tempo viene dal comune di Fragneto Monforte che cancella tutta la toponomastica savoiarda, i cambi toponomastici sono stati ben 29, ne citiamo alcuni: Via Garibaldi diventa Via Vittime delle Foibe; Traversa Umberto I diventa Via Michelangelo Matrogiacomo; Via Regina Elena diventa Via Nunziata Zaccari; Via Carlo Alberto diventa Via Domenica Zanin; Via Amedeo D’Aosta diventa Via Don Ignazio Cirelli; Via Cesare Battisti diventa Via Pasquale Fusco etc etc.
Fragneto Monforte ha pagato un grande tributo all’Unità d’Italia, i piemontesi trucidarono 7 fragnetani che come unica colpa avevano quella di aver brindato erroneamente al ritorno di Francesco II sul trono di Napoli.
Durante il Consiglio comunale del 2 aprile 2025: “Il Sindaco (Luigi Facchino n.d.a.) afferma che la stessa si è resa necessaria per sostituire quei toponimi che rievocano in qualche modo il passaggio dei soldati piemontesi nei nostri territori nel periodo precedente alla proclamazione dell’Unità d’Italia. Nell’agosto del 1861 sono stati commessi crimini gravissimi nei confronti della popolazione civile inerme. Si ricordano le stragi di Casalduni e Pontelandolfo, a Fragneto Monforte la strage in località Passarielli dove, in data 24 agosto 1861, sette giovani disarmati sono stati prelevati dalle loro case e fucilati dai soldati piemontesi per il solo sospetto di essere rimasti fedeli al Re Borbone. Alle vittime dei Passarielli è stata intitolata una via e i relativi accessi. Il Sindaco precisa che dopo l’espletamento di tutte le procedure previste dalla legge per il cambio dei toponimi ci sarà una cerimonia di inaugurazione. Le nuove tabelle che verranno installate prevedono un codice QR tramite il quale si potrà accedere alle informazioni riguardanti il personaggio o il fatto a cui è intitolata la strada. Aldo Sarracco presente in sala afferma che partecipare al lavoro di revisione è stato un onore in quanto si condividono pienamente le finalità che hanno mosso l’Amministrazione”
Un giorno, non lontano speriamo, anche da noi dovremmo mutare tutta la toponomastica savoiarda risorgimentale. Piazza Peppino Garibaldi potrebbe con ragione divenire Piazza Antonio Gurtler, in fondo se abbiamo quella piazza lo dobbiamo a lui.