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lunedì, 25 Novembre 2024

Le nuove frontiere in onco-ematologia pediatrica

La riunione si è svolta presso il liceo scientifico “E.Medi”.
“Le nuove frontiere in onco-ematologia pediatrica”.

Presso la palestra “Michela Russo” del liceo scientifico “E.Medi” di San Bartolomeo in Galdo, si è svolto mercoledì pomeriggio il convegno sul tema: “Le nuove frontiere in onco-ematologia pediatrica”, organizzato in collaborazione con l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Presenti studenti e docenti locali e quelli provenienti anche dall’Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Turismo di Baselice, Dirigenti scolastici, il funzionario del Distretto sanitario Giovanni Palumbo, delegato dal direttore del Distretto sanitario 23, Iuliano, genitori e medici. Il dirigente del Liceo, Giuseppe Patrevita, dopo aver porto il saluto ai convenuti e ringraziato le prof.sse Elina Palumbo e Roberta Accinni, i docenti Salvatore Sgambato, Antonio Russo e Antonio Telegramma quali coordinatori della manifestazione, ha detto che “ questa è la terza edizione sull’oncologia pediatrica”; ha ringraziato gli specialisti di San Giovanni Rotondo ed ha parlato di cellule staminali, sclerosi e diabete. Dopo la lettera letta da un’alunna indirizzata all’ex studentessa liceale Michela Russo, deceduta negli anni scorsi perchè colpita da un tumore dell’infanzia (ha accennato anche ad altre ragazze decedute con la stessa malattia), hanno relazionato tre medici del nosocomio di San Giovanni Rotondo. Giuseppe La Dogana, ematologo, ha relazionato su: “Le nuove terapie innovative”, soffermandosi sulle cure intelligenti. “Ci sono stati dei progressi negli ultimi venti anni in onco-ematologia, ma non vi sono stati miglioramenti nel mondo in confronto di altre malattie”. Ha parlato delle cellule staminali, della loro utilizzazione clinica e riferito che i tumori dell’infanzia rappresentano la principale causa di morte dell’età pediatrica. “In Italia ogni anno si hanno 1.200-1.400 nuovi casi di neoplasie. I tumori per l’infanzia sono in aumento”. Ha accennato al ruolo delle radiazioni ionizzanti, alle terapie mirate, alla multidisciplinarietà degli interventi, al trapianto del midollo osseo allogenico e del lungo ricovero in Ospedale dei bambini, ai quali viene comunicata la diagnosi e detto loro che possono guarire, all’ansia dei genitori. “Non si sa ancora perché viene la leucemia”. Lucia Miglionico, pediatra, ha trattato “Le nuove frontiere nella bioetica nella ricerca clinica e nelle terapie innovative”. Ha esordito dicendo che quando “nel nostro reparto guarisce un bambino è bello: c’è riconoscenza da parte del guarito e dei genitori”. Ha accennato alle nuove frontiere della bioetica e degli enormi progressi del ventesimo secolo. Ha parlato di menoma umano, dello studio del DNA del tumore per cercare di trovare il fondamento delle terapie. Stefania Perrone, psicologa, si è soffermata su: “Iniziale esperienza, diagnosi e personalità”. “Quando si parla di cancro si ha paura. La persona malata come affronta l’Ospedale?”. Ha detto che il malessere psicologico si manifesta nel dolore fisico, che l’ 80% dei pazienti oncologici manifestano la depressione, disturbi organici e d’ansia. Ciro De Sinno, presidente dell’Associazione A.G.A.P.E ( Associazione Genitori ed Amici Piccoli Emopatici) ha trattato: “L’Associazione nel reparto, progetti e assistenza globale”. Ha detto che la sua Associazione è nata nel 1992 per stare vicino ai bimbi malati, offrendo alcuni servizi in Ospedale, come insegnanti ed attività ludiche.

di B.C. da “Il Sannio Quotidiano”

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