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Piano ospedaliero, poche luci e molte ombre

ImageIl Consiglio regionale ha approvato ieri il P.r.o. 2007 / 2009. Accolti parzialmente gli emendamenti del centrodestra. Colasanto: «Resta un documento che non tiene in considerazione i bisogni veri delle comunità». Con il voto contrario della Casa delle Libertà, ieri pomeriggio il Consiglio regionale ha approvato il Piano Ospedaliero 2007-2009. Congelata, almeno per il momento, la classificazione degli ospedali nelle originarie tre fasce di livello, l'unica struttura sannita di rilievo nazionale resta l'Azienda Ospedaliera 'Rummo' (che si vede riconoscere anche l'attivazione della Cardiochirurgia), mentre la definizione del ruolo che svolgeranno le altre strutture verrà definito nei prossimi dodici mesi in sede di Coordinamento Tecnico Provinciale.

Dopo mesi di intenso lavoro preparatorio in commissione Sanità, il Piano Ospedaliero diventa dunque legge. Per quanto riguarda la provincia di Benevento, con il maxi-emendamento presentato dal presidente della V Commissione Sanità, Angelo Giusto, sono state recepite alcune indicazioni contenute negli emendamenti depositati dai consiglieri regionali sanniti della Cdl, Luca Colasanto e Mario Ascierto Della Ratta. In particolare, è stata annullata l’iniziale declassificazione degli ospedali di San Bartolomeo in Galdo e Sant’Agata de’ Goti che restano inseriti nella rete dell’emergenza. Ora, entro dodici mesi dall’approvazione delle legge, la Giunta regionale dovrà predisporre adeguati piani e finanziamenti per l’attivazione delle strutture. Altro importante risultato del centrodestra, l’inserimento, all’interno dei Coordinamenti Tecnici Provinciali (gli organismi che si occuperanno dell’applicazione del Piano), di un tecnico indicato dallo schieramento di opposizione in Consiglio regionale. Tali risultati, però, non hanno evitato una dura critica al Piano stesso da parte dei consiglieri della Casa delle Libertà. E per esprimere la propria insoddisfazione al Piano Ospedaliero è intervenuto, in Aula, in rappresentanza del gruppo, il consigliere regionale Luca Colasanto. “Esprimo il parere negativo, ed in rappresentanza dell’entroterra e di quella landa sperduta che si chiama Fortore, esprimo la mia condanna per la totale insensibilità dimostrata in quest’Aula e dai membri della commissione Sanità nei confronti di una situazione sanitaria terrificante”, ha esordito il deputato regionale di Baselice. Che, poi, ha aggiunto: “Più di una volta ho avuto modo di dire che abbiamo vissuto, nel Fortore, momenti drammatici. Abbiamo avuto, recentemente, persone che sono decedute per mancanza di assistenza. Abbiamo un ospedale, come tutti sapete, in costruzione da 50 anni. E sapere in quest’ospedale che cosa si fa? Invece di attivare un pronto soccorso, si avvia una gestione mista pubblico – privato”. E’ andato oltre, Colasanto: “Con questa legge si danno le cose più comode e più facili al privato e le cose più complesse, ad esempio la gestione dell’emergenza, al pubblico”. E’ stato abbastanza duro, il consigliere regionale sannita: “Evidentemente ci sono degli accordi, delle intese molto diverse da quelli che sono gli interessi dei cittadini. Non è possibile che alcune zone, come il Fortore, non siano dotate dell’assistenza primaria”. Per difendere l’ospedale di San Bartolomeo in Galdo ma anche quello di Sant’Agata de’ Goti, Colasanto chiama in causa il nosocomio di Sessa Aurunca “dove vi siete inventati – ha detto in Aula – un ospedale di frontiera. Addirittura a Sessa Aurunca avete inventato l’ospedale frontaliero. Dico: scusate, qual è la divisione di queste due nazioni? Cos’è la Campania e il Lazio? Questi sono gli ospedali di frontiera? Nel Fortore, dove abbiamo il Molise a 3 chilometri di distanza, la Puglia a 3 chilometri di distanza, ma più frontiera di questa! Sapete che i cittadini di quella zona quando hanno problemi vanno all’ospedale di Campobasso o di Foggia?”. Infine, Colasanto ha ribadito “l’assoluta insoddisfazione personale e del gruppo che rappresento rispetto a questo Piano Ospedaliero. Nella commissione Sanità – conclude Colasanto -, della quale faccio parte da poco tempo, vigilerò affinché le iniziative positive vengano realizzate, e non vadano nel dimenticatoio, e quelle negative, invece, vengano migliorate a tutela dei cittadini dell’entroterra”

 

da "IL SANNIO QUOTIDIANO"         13/12/06

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