Oggetto: Riscontro nota pres. del Circolo Legambiente della Valfortore n. 02/2007 del 09/01/2007 avente ad oggetto: “quesiti ed osservazioni sulla discarica di Serra Pastore.
Con espresso riferimento alla vostra cortese nota n. 02/2007 del 09/01/2007, assunta in pari data al n. 0000221 del protocollo generale di questo Ente, ritengo opportuno, prima di rispondere ai quesiti posti, precisare alcuni dati:
a) la discarica “consortile” di Serra Pastore venne completata nell’anno 1998; essa ha volumetria utile pari a 62.000 mc (calcolata con riferimento alla quota sommitale dell’invaso, coincidente con le piste di servizio che la circondano) e forma tronco-piramidale rovescia, con base superiore che occupa una superficie pari a circa 10.500 mq;
b) essendo la discarica realizzata a mezza costa su di un pendio, il contrasto all’invaso sul fronte di valle è dato da un rilevato in terra avente altezza massima pari a 4,50 m; non esiste alcun muro di contenimento sul lato di valle, ad esclusione del muretto di recinzione e sottoscarpa avente altezza pari ad 1.50 m;
c) essa entra in esercizio nel maggio dell’anno 1999, dopo un breve periodo di “requisizione” attuato dall’allora Sindaco di San Bartolomeo in Galdo, che determina la formazione di una notevole quantità di percolato non estratto ed alcuni danni all’invaso, successivamente riparati; viene definitivamente dismessa nel mese di marzo dell’anno 2004;
d) durante tale periodo di esercizio nella discarica di “Serra Pastore” conferiscono quasi esclusivamente i 10 Comuni del Fortore costituenti il Consorzio di Bacino BN3, ad esclusione di alcuni conferimenti straordinari disposti dal Commissariato di Governo per l’Emergenza Rifiuti nell’anno 2000 e di un modesto conferimento di frazione organica non trattata proveniente dall’impianto pubblico di tritovagliatura di Paolisi avvenuto nell’estate del 2003;
e) alla data di dismissione della discarica risultano complessivamente conferiti all’interno della stessa – come risulta dai dati rilevati dai MUD – circa 32.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati; in tale epoca, la quota dei rifiuti abbancati risultava – in media – inferiore rispetto al bordo dell’invaso di circa 1,50 m, ed all’interno della stessa si evidenziava la presenza di una notevole quantità di percolato ristagnante;
f) successivamente alla dismissione, il Consorzio BN3, gestore dell’impianto, venne sollecitato a predisporre, in conformità alle vigenti norme in materia, il progetto di messa in sicurezza e sistemazione finale dell’area, nonché a realizzare lo stesso con la dotazione economica che avrebbe dovuto accantonare durante le fasi gestionali; in ogni caso, per motivi meramente tecnici, sarebbe stato necessario conferire in discarica ulteriore materiale (terreno o altro inerte simile) al fine di raggiungere una quota superiore al piano di campagna di almeno 2,00 m (in totale circa 3,50 m di riempimento) al fine di realizzare una sorta di “baulatura” necessaria a compensare gli assestamenti che nel tempo avrebbe subito la massa di rifiuti sottostante in relazione ai naturali fenomeni di degradazione e all’azione di estrazione del biogas;
g) il Commissariato di Governo, verificato che il Consorzio BN3 non aveva nella propria disponibilità i fondi necessari per progettare ed eseguire l’intervento ed avendo la facoltà, in virtù di specifica ordinanza, di utilizzare le volumetrie residue delle discariche dismesse per il conferimento di FOS come materiale di riempimento, propose all’Amministrazione Comunale ed al Consorzio BN3 tale ultima soluzione, a fronte dell’impegno di progettare e finanziare l’intervento di messa in sicurezza e sistemazione finale della discarica; tale soluzione venne accettata da questa Amministrazione proprio per avere la garanzia che la discarica fosse stata – a fine esercizio – definitivamente messa in sicurezza: in alternativa, lo stesso Consorzio avrebbe dovuto provvedere ad effettuare le operazioni di riempimento, nonché a progettare ed eseguire gli interventi di messa in sicurezza riversandone gli oneri a carico dei Comuni costituenti il Consorzio stesso, operazione di difficoltosa, se non impossibile, attuazione;
h) in relazione a quanto innanzi, ebbero inizio le operazioni di conferimento della FOS proveniente esclusivamente dall’impianto di Casalduni, a servizio della Provincia di Benevento; le operazioni di conferimento si sono svolte in due fasi, la prima dal 04.06.2004 al 06.11.2004, durante la quale sono stati conferite 30.721 tonnellate di FOS e sovvalli, la seconda dal 14.03.2005 al 11.04.2006 con il conferimento di ulteriori 5.159 tonnellate di FOS; complessivamente sono state quindi conferite 35.880 tonnellate di FOS e sovvalli;
i) la seconda fase di conferimento si rese necessaria al fine di compensare i notevoli assestamenti registrati nella massa di rifiuti, dovuti sia alla degradazione della frazione organica che alle operazioni di prelievo del percolato presente in discarica;
j) contestualmente all’avvio delle operazioni di conferimento, il Commissariato di Governo conferì incarico alla Società pubblica IMP.RE.GE.CO. di predisporre il progetto di messa in sicurezza e sistemazione finale dell’invaso, con adeguamento al D. Lgs. n° 36/2003; il progetto venne rassegnato al Commissariato in prima stesura nel giugno 2004, successivamente integrato a seguito di alcune prescrizioni del “Comitato Tecnico Discariche”, quindi definitivamente approvato nel luglio 2006; esso è finanziato per € 1.240.669,09 con fondi a valere sul POR Campania 2000/2006, Misura 1.7 ed in parte con fondi propri del Commissariato di Governo;
k) il bando di gara per l’esecuzione dei lavori, con importo a base d’asta di € 738.000,00, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – foglio delle inserzioni – in data 21.09.2006; la data per l’apertura delle offerte viene fissata per il giorno 25 ottobre 2006;
l) contestualmente all’avvio delle procedure di gara, il Responsabile del Procedimento per il Commissariato di Governo, in attuazione delle procedure previste dall’art. 71 del D.P.R. n° 554/99, chiese al Direttore dei Lavori, tra l’altro, l’inesistenza di condizioni ostative all’avvio dei lavori; lo stesso Direttore dei Lavori, a seguito di uno specifico rilievo topografico eseguito in data 15.09.2006, verificò che la massa di rifiuti aveva subito un ulteriore sensibile abbassamento e stimò in circa 10.500 mc il volume complessivo da ricaricare per raggiungere di nuovo le quote di progetto; nel merito, è opportuno precisare che tale circostanza può apparentemente sembrare ingiustificata, ma in effetti è noto che nelle discariche, in particolare laddove sono state conferite quantità elevate di materiale organico, peraltro molto ricco di umidità, la degradazione di detta sostanza organica, processo relativamente veloce, determina notevoli fenomeni di subsidenza in tempi brevi; va inoltre considerato che l’aspirazione del percolato (sostanzialmente acqua, quindi come tale, incompressibile) determina ulteriori fenomeni di costipamento della massa di rifiuti;
m) sulla scorta di quanto innanzi, pertanto, e considerando che i lavori di messa in sicurezza non avrebbero potuto avere inizio prima della primavera del 2007 causa oggettivi impedimenti di natura meteorologica, si è concordato con il Commissariato di Governo, per le analoghe ragioni innanzi evidenziate, di effettuare una ulteriore ricarica utilizzando frazione organica proveniente esclusivamente dall’impianto di Casalduni per riadeguare i volumi in discarica a quelli di progetto; in virtù dell’Ordinanza Commissariale n° 437 del 08.11.2006, in data 20.11.2006 hanno avuto inizio le operazioni di conferimento;
n) così come indicato nella citata Ordinanza, tuttavia, l’ARPAC, in sede di parere preventivo, ha evidenziato la necessità di eseguire alcuni lavori di adeguamento dell’invaso, ed in particolare interventi tesi ad eliminare i fenomeni di tracimazione del percolato dall’invaso, a più riprese segnalati anche negli anni precedenti: in effetti detto fenomeno è da imputare alla notevole presenza di liquido all’interno dell’invaso, accumulatasi nei primi anni di gestione, evidentemente non corretta, della discarica, circostanza la quale, nonostante i massicci prelievi eseguiti a cura del Consorzio BN3, ha determinato, in concomitanza di eventi piovosi, la fuoriuscita ed il ruscellamento lungo i campi sottostanti di quantità non trascurabili di percolato;
o) al fine di eliminare in modo definitivo il rischio di fuoriuscite di percolato dalla discarica, quindi, è stato eseguito un intervento di sopraelevazione dell’argine inferiore (circa 2.50 nel punto centrale, più alto), realizzato con gli stessi materiali presenti in discarica rivestiti con geomembrana in HDPE termosaldata alla geomembrana già esistente e costituente il rivestimento impermeabile dell’invaso; ad ulteriore vantaggio di sicurezza è stato anche realizzato un sistema di drenaggio e di captazione all’esterno della vasca di stoccaggio, al fine di raccogliere anche eventuali perdite residue, provvedendo, nel contempo, ad un radicale riabbancamento e risistemazione dei materiali presenti in discarica;
p) come facilmente intuibile, tali interventi di razionalizzazione hanno meglio distribuito le masse e determinato la creazione di ulteriori volumi da saturare per creare quella conformazione a “dorso di mulo” necessaria per compensare gli assestamenti successivi i quali, come innanzi evidenziato, assumono notevole entità; in effetti, negli interventi di messa in sicurezza delle discariche la compensazione degli assestamenti assume importanza fondamentale per la buona riuscita dell’opera, in quanto la creazione di una contropendenza nella zona sommitale comporta il mancato drenaggio delle acque meteoriche ed il ristagno delle stesse, nonché il danneggiamento dei sistemi di captazione del biogas, circostanza che richiede interventi di ripristino costosi e di difficile esecuzione.
Tanto evidenziato, con l’auspicio di contribuire a fare chiarezza sulle annose vicende che riguardano la discarica di Serra Pastore, spesso travisate e riportate in modo assolutamente inesatto anche a mezzo degli organi di stampa, intendo dare risposta compiuta e puntale ai quesiti posti dal Circolo Legambiente della Valfortore.
1) Le operazioni di conferimento in discarica, iniziate in data 20.11.2006, prevedono lo sversamento di frazione organica proveniente esclusivamente dall’impianto di Casalduni, a servizio della Provincia di Benevento, per un quantitativo medio pari a circa 300 tonnellate / giorno; la frazione organica viene trasportata quotidianamente da n° 14 motrici e rimorchio, essendo stata valutata l’impossibilità di usare semirimorchi chiusi (di dimensioni maggiori e caratterizzati da cassone chiuso, quindi con minore dispersione di cattivi odori) causa la pessima viabilità dell’area fortorina; le quantità indicate nell’Ordinanza Commissariale in “almeno 10.500 tonnellate” sono risultate nettamente sottostimate in virtù dei lavori di adeguamento richiesti dall’ARPAC ed eseguiti all’interno dell’invaso che, come innanzi evidenziato, hanno determinato la creazione di ulteriori volumetrie; alla data del 26 gennaio risultano già conferiti in discarica circa 16.500 tonnellate di frazione organica e la quota di abbancamento è di poco superiore al piano di campagna sul fronte a monte ed alla quota della nuova arginatura sul fronte di valle; le ipotesi progettuali (le quali andranno, evidentemente, riviste alla luce della nuova situazione morfologica dei luoghi) prevedono in media una baulatura di almeno 2.00 m superiore rispetto ai bordi dell’invaso; da stime eseguite – le quali sono periodicamente verificate mediante rilievi topografici di dettaglio – saranno necessarie almeno 30.000 tonnellate per realizzare una conformazione adeguata alla realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza, considerando che la nuova conformazione prevede la realizzazione di un fronte di abbancamento sagomato su scarpe la cui base deve risultare interna all’invaso – per motivi di sicurezza – di circa 3.00 – 4.00 m; agli attuali ritmi di conferimento, pertanto, si stima di poter completare le attività nel corso del prossimo mese di marzo; al completamento dei conferimenti della frazione organica, sarà necessario provvedere alla totale ricopertura dei materiali abbancati con uno strato di terriccio avente spessore di circa mezzo metro (m. 0,5), al di sopra del quale, quindi, partire con le opere di messa in sicurezza e chiusura definitiva.
2) Come già innanzi evidenziato, i rifiuti abbancati in discarica alla data del 26 gennaio 2007 risultano pari a 16.500 tonnellate circa;
3) L’ordinanza n° 437 prevede lo smaltimento in discarica “dei rifiuti prodotti dall’impianto di selezione (ex CDR) di Casalduni (BN)”; nel merito, essendo stati tutti gli impianti di produzione CDR della Regione Campania declassificati a semplici impianti di selezione a seguito delle note vicende giudiziarie, anche i prodotti finali che provengono dagli stessi impianti non sono più classificati come “CDR” e “FOS”; i materiali sversati presso la discarica di Serra Pastore sono quindi classificati come semplici “rifiuti”, ed in particolare rappresentano la frazione organica residuale dei processi di selezione; essi vengono classificati ai sensi del Catalogo Europeo dei Rifiuti (Direttiva Ministero Ambiente 09.04.2002, pubblicata sulla G.U. n° 108 del 10.05.2002, S.O. n° 102) come “rifiuti non pericolosi” e conferiti con codice CER 190501 (“Rifiuti prodotti dal trattamento aerobico di rifiuti solidi – parte di rifiuti urbani e simili non compostati”); essi, pertanto, risultano perfettamente conformi a quanto disposto con l’Ordinanza n° 437.
4) Come già innanzi evidenziato, i lavori di messa in sicurezza permanente e sistemazione finale della discarica, già finanziati dal Commissariato di Governo avvalendosi dei fondi POR Campania 2000/2006, misura 1.7, sono in corso di affidamento; la gara espletata in data 25 ottobre 2006 ha visto la partecipazione di n° 26 Ditte, tutte qualificate per tale categoria di lavori (OG12); in sede di gara, avvenuta in data 25 ottobre 2006, delle 26 Ditte partecipanti, n° 4 sono state escluse, pertanto risultano ammesse alla gara complessivamente n° 22 Ditte; in data 13 novembre, la Commissione di Gara del Commissariato di Governo, il quale aderisce al “Protocollo di Legalità” per l’esecuzione delle opere pubbliche, ha inviato alla Prefettura di Napoli i dati relativi alle Ditte ammesse alla gara per il rilascio dei relativi certificati antimafia; ad oggi detti certificati non sono stati ancora trasmessi al Commissariato di Governo; allorquando i certificati richiesti saranno disponibili, si procederà all’apertura delle offerte economiche presentate da ciascuna Ditta, provvedendo, quindi, all’aggiudicazione dell’appalto; individuata la Ditta vincitrice, si dovrà procedere alla richiesta – in ottemperanza al citato Protocollo di Legalità – di un ulteriore certificato antimafia, anche se di tipologia diversa dal primo, quindi, effettuata la relativa consegna, la Ditta appaltatrice sarà in grado di dare avvio ai lavori; in relazione a quanto innanzi, quindi, si può ipotizzare che i lavori presso l’impianto potranno avere inizio non prima della prossima primavera.
Ritengo, infine, opportuno comunicare che, con nota prot. n. 792 del 25.01.2006, ho dato incarico ad un tecnico qualificato, individuato nella persona dell’Ing. Giovanni Diurno, di effettuare controlli quotidiani sull’impianto di discarica di Serra Pastore, finalizzati alla verifica qualitativa e quantitativa dei rifiuti conferiti giornalmente, numero di automezzi, ditte di trasporto, nonché sulla tipologia e stato di attuazione dei lavori di adeguamento dell’impianto stesso.
Nella speranza di aver adempiuto a quanto cortesemente chiestomi da codesto spett.le Circolo Legambiente ed auspicando sempre una maggiore e fattiva collaborazione istituzionale, mirante a meglio salvaguardare e tutelare l’ambiente ed il nostro territorio, saluto cordialmente.
Dalla Residenza Municipale, 01 febbraio 2007