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Un ‘tocco’ di scherma a scuola Manifestazione alla media ‘Bianchi’

   Presso la scuola media “L. Bianchi” di San Bartolomeo in Galdo, martedì 3 febbraio si è svolta una manifestazione di scherma, le cui gare sono state disputate dagli studenti dell’Istituto, alla presenza di autorità militari e civili, genitori ed alunni. 

La scherma è un’arte marziale molto antica e di nobile origine, che consiste nel combattimento leale tra due contendenti armati di spada, fioretto o sciabola. 

 

 

Una disciplina che è andata via via affermandosi nel corso dei secoli. Se a lasciare le testimonianze più antiche sono stati i Cinesi, le prime cronache e il valore letterario della scherma provengono però dalla Grecia, con le numerose descrizioni di duelli contenute nell’Iliade. Certo agli antichi Greci, nella loro devozione al connubio dello sviluppo di corpo e intelligenza, non sfuggì la necessità dell’addestrarsi alle armi, come indispensabile preparazione ad un conflitto armato sul campo di battaglia. Per questo esistevano palestre dedicate alla pratica e all’allenamento nel maneggiare le armi. 

Tracce dell’arte della scherma come disciplina autonoma, anche se ancora rudimentale, si trovano in Italia a partire dal XII secolo. Ad alimentare il culto e a renderle onore, forse più di quanto avessero fatto i Greci, furono i Romani, che esaltarono la pratica della forza fisica e l’amore per le armi. Anche nel Medioevo la scherma fu coltivata e la spada in particolare, arma utilizzata dai crociati, assurse a simbolo di temerarietà e coraggio; per questo si disponeva una spada sulla sepoltura dei cavalieri. 

La civiltà del Rinascimento arricchì di eleganza e gentilezza le esercitazioni alle armi, introducendovi decoro e grazia, dando risalto alla finezza della gestualità e all’eleganza dei movimenti. Il ‘600 e’ da considerarsi il secolo d’oro per quest’arte, che vide la nascita di fiorenti scuole anche in Inghilterra, in Francia ed in Germania. Nel ‘700 si ha, però, un declino dell’arte schermistica, per via del perfezionamento delle armi da fuoco. 
L’origine italiana della parola scherma reca in sé il significato della disciplina, deriva infatti dal longobardo “Skirmjan” che significa “proteggere, coprire”, nel senso che l’uso della spada è inteso non per colpire, ma per difendersi. 
Tecnicamente la scherma comprende tre armi: il fioretto, la sciabola e la spada. Strumenti che tra loro si differenziano, non solo per la forma, ma anche per il bersaglio da colpire e per il modo in cui questo avviene. 
Nel fioretto, infatti, il bersaglio è il tronco e il colpo deve essere portato con la punta dell’arma, così da fare accendere una luce di segnalazione. 
La sciabola, come il fioretto, è un’arma convenzionale, nel senso che è soggetta al giudizio dell’arbitro, ma con essa si può colpire sia di punta che di taglio e controtaglio, e il bersaglio valido è il tronco, comprese braccia e testa. 
Nella spada invece vige la regola che chi tocca per primo vince, come negli antichi duelli, e tutta la superficie corporea è valida, compresi i piedi, le mani, la testa. 
Oggi la scherma è tra gli sport olimpici.
 
da "IL SANNIO QUOTIDIANO"  del 5/02/09

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