La Marcolfa di Dario Fo è una farsa comica costruita con un meccanismo e uno stile fantasioso e imprevedibile, egregiamente messa in scena da bravissimi attori Eduardo Graziuso, Elena Spiniello, Raffaele Zenca, Raffaele Bianco, Ramona barbieri, Daniele Giorgione e Micol Barbieri, per la regia di Maurizio Picariello, come risultato di un laboratorio teatrale inserito nel programma di recupero della comunità terapeutica La Casa sulla Roccia di Avellino.
Un pubblico attento e divertito, visibilmente commosso, per il messaggio finale lanciato dagli attori e dalla testimonianza semplice, discreta e schietta di Raffele Bianco e Leonardo Del Buono, nativo di San Bartolomeo in Galdo. Il teatro comunale ha ospitato un momento di cultura, di solidarietà e soprattutto di arte teatrale curato dalla compagnia Assud, composta da attori impegnati nel superamento del percorso di recupero dalla tossicodipendenza. “La Marcolfa” è una delle prime commedie teatrali comico-brillanti scritte da Dario Fo agli inizi degli anni cinquanta. Le sue opere, pur essendo comiche e leggere, sottintendono sempre una satira sociale tagliente e provocante per lo spettatore che, tra un sorriso e l’altro, viene indotto a riflettere su quello che vede e sente.
In questa farsa, la potenza del denaro rende affascinante anche una donna brutta , anonima e sciatta come la Marcolfa, al servizio del Marchese, di cui nessuno si è mai interessato. Ma quando si scopre che ha in tasca il biglietto della vincita di una ricchissima lotteria, diventa la donna più corteggiata del palazzo. Il fascino del denaro, e il sentirsi corteggiata fa riscoprire in lei, comicamente, la sua femminilità. Ancora una volta dunque Dario Fo incuriosisce e stupisce lanciando il chiaro messaggio secondo cui non dare mai nulla per scontato. Ieri mattina gli alunni delle scuole medie hanno assistito allo spettacolo, in replica dopo venerdì, e l’unica nota negativa è stata l’assenza del liceo Scientifico Medi, ai cui studenti non è stata data l’occasione di vivere una giornata all’insegna della cultura, prevenzione e solidarietà.
Celestino Agostinelli