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martedì, 3 Dicembre 2024

False promesse, lusinghe, menzogne: Welcome to Fortore!

Nel 1965 Don Clemente scrisse una toccante riflessione sull’arretratezza di SBiG, sul suo essere stato abbandonato dalle istituzioni.
Dopo circa due anni da missionario degli emigrati in Svizzera, ove condivise con i nostri compaesani all’estero: i disagi, gli urti psicologici dovuti allo sradicamento dalla terra natia e tutti gli altri pericoli di un emigrante, il rev. Arricale tornò a San Bartolomeo ed osservò il paese con altri occhi. Fu assalito da un sentimento di amarezza, nel vedere la misera e depressa zona della Valle del Fortore, “condannata allo spopolamento dalla miseria e dall’abbandono nei quali è lasciata”.


Torneremo sulla riflessione di Don Clemente, è una testimonianza che merita di essere riproposta per l’enorme attualità.
Quello che in questo momento ci interessa è un passo nel quale don Clemente descrive l’abbandono della Strada Statale Appulo – Fortorina ex 369 costruita in malo modo l’anno prima, nel 1964, ed invita con questa lettera aperta il Ministro dei Lavori Pubblici a controllarne il deperimento, “Per la inesistenza in parecchi tratti di cunette necessarie al regolare deflusso delle acque piovane”.
Oltre a chiedere la riparazione della nuova strada, don Clemente chiede che vengano eliminate tutte le curve da Marano fino al fondo valle mediante un nuovo tronco stradale: “Amborchia”.

Fa la sua comparsa per la prima volta come strada basilare per i collegamenti di SBiG con la dorsale adriatica la vitale strada comunale Galessa, da tutti conosciuta come ‘Mborchia.
La ‘Mborchia è stata chiusa in questi giorni. Giusto o sbagliato? Di certo i disagi per le popolazioni che ne usufruiscono sono tanti, perché l’alternativa, la strada provinciale 135 bis, nel tratto che va da Marano fino al bivio con la SS 17 è inesistente. Proporrei una class action contro lo Stato italiano che ci costringe a chiamare strade un ammasso informe di bitume.
Non voglio scrivere una cronostoria della ‘Mborchia, vorrei fare alcune riflessioni sulla inconsistenza della classe politica del Fortore, sia quella che c’è stata, sia quella attuale.
Parto da quella attuale, l’esponente di più alto livello che abbiamo è Giuseppe Ruggiero di Foiano, eletto consigliere provinciale due anni or sono ed in scadenza di mandato, che con tutta probabilità, data la vittoria dello schieramento avverso in quel di Benevento, non verrà rieletto alla carica.
Prima che Ruggiero fosse eletto consigliere provinciale, sulla nostra strada provinciale il sale veniva sparso con gran risparmio nel tratto che va da San Marco dei Cavoti a Marano, aumentando in modo inversamente proporzionale il pericolo di incidenti. Con Ruggiero consigliere, il sale sul tratto fino a Foiano è stato sparso egualmente con gran risparmio. Mi dicevano che pochi giorni fa alcuni miei compaesani sono stati vittime di un incidente dovuto a fondo scivoloso, fortunatamente senza gravi conseguenze.

Prima che Ruggiero fosse eletto consigliere provinciale, non avevamo una strada degna di questo nome per raggiungere San Marco, dopo che Ruggiero è stato eletto, non abbiamo una strada degna di questo nome.

Colpa di Ruggiero? Sicuramente no. Ruggiero non è altro che la conferma dell’inconsistenza e della mancanza di lungimiranza di chi ci ha rappresentato nelle istituzioni dall’unità ad oggi. Partendo da quell’imbecille che ci volle a tutti i costi in provincia di Benevento fino ai politici odierni.
Limitandoci all’ultimo Presidente della Provincia, Ricci, compagno di partito del Ruggiero, vorrei riportare un suo comunicato dello scorso anno:
Comunicato Stampa n. 151 del 26 febbraio 2015
 “Nel Fortore un diritto è negato, quello alla mobilità: questo dissi lo scorso mese di novembre dal palco allestito dall’Anas per la inaugurazione del tronco da Pietrelcina a San Marco dei Cavoti della strada a scorrimento veloce Fortorina. E questo confermo oggi: è un debito che occorre saldare. Accolgo dunque, con sincera soddisfazione, la notizia dell’inserimento nel Piano Quinquennale Anas di ulteriori fondi, pari a 103 milioni di Euro, per il completamento della strada”.
Di anni ne son trascorsi due e non si è visto niente, la situazione è peggiorata e non migliorata.
Continua Ricci: “il completamento del programma costruttivo della Fortorina verso San Bartolomeo in Galdo è un’esigenza di straordinario rilievo strategico per il territorio sannita e per il miglioramento della qualità della vita nell’area montana del Fortore. Inoltre lo sbocco della Fortorina in territorio pugliese in prossimità della Statale 17, tenuto conto che quest’ultima fa da raccordo tra le Autostrade del Sole, ad ovest, e l’Adriatica, ad est, consentirà di saldare ed anzi incrementare le interrelazioni commerciali tra quattro Regioni (Campania, Puglia, Molise e Lazio), con evidenti benefici effetti per tutta l’area centro meridionale.
Conclude il Presidente: “Come Provincia di Benevento, al fine di conseguire i risultati di sviluppo, siamo impegnati, d’intesa con l’Amministrazione Comunale di San Bartolomeo in Galdo e con la Provincia di Foggia, per l’acquisizione al patrimonio delle strade provinciali della strada comunale Amborchia, tronco indispensabile per saldare la Fortorina alla Statale 17”.
Parole vuote quelle del Presidente Ricci, che suonano come l’ennesima sberla al popolo della Valfortore.
Vogliamo anche citare l’on. Del Basso che in una sua intervista del 2 giugno 2015 sentenziava: “L’arteria non verrà dirottata verso Riccia e quindi verso il Molise ma intercetterà la S.S. 369, seguendo dunque, il percorso originario tra Molinara e San Marco dei Cavoti per poi raggiungere Foiano di Valfortore … il tratto già completato è costato circa 178 milioni di euro e tanti ancora ne serviranno per il completamento definitivo. Già erano stati finanziati circa 65 milioni di euro ma la vera notizia è l’ulteriore finanziamento per circa 103 milioni di euro, somma stanziata nel contratto di programma quinquennale ANAS 2015-2019.”
Due anni son trascorsi e le strade cadono a pezzi e si chiudono, ma di progressi verso un futuro radioso della Valfortore nemmeno l’ombra, che il politico di riferimento sia Leonardo Bianchi o Giuseppe Ruggiero il risultato non cambia.
Potrei parlare di incapacità e mancanza di lungimiranza per moltissimi episodi, ma siamo in tema di strade e in particolar modo della ex SS 369 che nel tratto da Marano al bivio della SS 17 sembra una odierna strada di Aleppo.
Il 21 settembre 2001 un Decreto del Presidente del Consiglio modificava un suo precedente decreto del febbraio 2000 col quale si individuavano le strade che sarebbero rimaste di competenza nazionale, le altre sarebbero passate di competenza della regione e contestualmente da questa sarebbero passate alla competenza della provincia.
Da Benevento a SBiG si percorrevano due strade, la SS 212 di 49, 670 km da Benevento fino al confine regionale con il Molise e la SS 369 dal bivio di San Marco dei Cavoti fino all’incrocio con la SS 17 sotto San Bartolomeo in Galdo, sbocco in Puglia, di 53 km.
La SS212, più breve, e chiamata erroneamente strada della ValFortore conservava il rango di Strada Statale, la SS 369 più lunga e di importanza vitale per le popolazioni del Fortore vero veniva declassata strada provinciale e passava dal nominarsi SS 369 a SP 135 bis.
La SCELTA si dimostrerà con il senno di poi DELETERIA, visto l’ammodernamento della SS 212 e il contemporaneo deteriorarsi, senza che la provincia abbia mosso un dito, della ex 369.
Dico con il senno di poi, perché quella scelta in quel periodo sembrava vincente, la stella del Fortore brillava in Campania, nel giro di pochi anni abbiamo avuto il Presidente del Consiglio Regionale Bruno Casamassa, il Presidente del Consiglio Provinciale Donato Agostinelli e un consigliere di maggioranza Gianfranco Marcasciano. Era il momento giusto per costruire una strada decente che ci collegasse al capoluogo, ma le cose come è sotto gli occhi di tutti sono andate diversamente.Triade di politici fortorini

Se con una rappresentanza di peso politico non siamo riusciti ad ottenere nulla, con la fine del mandato dell’ultimo nostro rappresentante, siamo destinati a morire? 

Ma poi mi chiedo: con o senza rappresentanti per la popolazione intera è cambiato qualcosa?

 

 

Manifestazione contro la chiusura dell’Amborchia, 28/12/2016

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