Dal 16 febbraio, quasi tutti i giorni, abbiamo pubblicato una diceria e un pensiero tratto dal libro del poeta Franco Arminio “Nevica e ho le prove Cronache dal paese della cicuta”.
Sono dicerie generiche, pensieri inventati. Volevamo incuriosire la gente e dopo tre o quattro giorni comunicare che uno dei più grandi poeti italiani, sarebbe venuto a San Bartolomeo a discutere di Appennino e del suo futuro, oltre che a presentare la sua ultima raccolta di poesie “Cedi la strada agli alberi”.
La reazione della community social di SBiG è stata inaspettata e singolare. Le persone si sono incuriosite, hanno cercato di attribuire volti a dicerie totalmente inventate, si sono incazzate, hanno apprezzato. Pertanto abbiamo deciso di continuare a pubblicarle per alcuni giorni ancora.
Non è stato un esperimento sociale, ma ne abbiamo tratto alcune considerazioni. Ve le evitiamo, se volete appassionarvi di sociologia leggete: Vita liquida e Modernità liquida di Zygmunt Bauman.
L’unica considerazione che ci sentiamo di esporre è questa: Ogni mondo è paese.
Dicerie generiche, impersonali, pensieri dalle panchine, come li definisce Arminio, scritte appunto da un autore che vive a centinaia di chilometri da noi, ma sull’Appenino come noi, possono ben calzarsi al nostro paese.
Un fruttivendolo in pensione che parla con un muratore in pensione davanti al bar esiste in ogni paese.
La constatazione che a volte chi è partito da SBiG e si è sposato/a in un’altra nazione e per scelta o per altri motivi, non ha insegnato la propria lingua ai figli è, appunto, una semplice constatazione, non un’offesa verso i nostri emigranti.
I porci che grufolavano nel trogolo, erano legati davanti ogni casa, in ogni paese dell’appennino. L’immagine che ora sembra bucolica, ma che era sinonimo di povertà, non era un’esclusiva di San Bartolomeo, ma di Bisaccia, di Montemarano, di Molochio, di Monsoreto, di Collevalenza, di Stroncone…
L’individuazione di un problema in un paese, in ogni paese, è lo sport paesano, ma son pochi quelli che provano ad adoperarsi per risolverlo.
E quante volte sentiamo dire da un nostro amico, un nostro conoscente: il paese è chiuso. E forse ha ragione, le giornate in un paese “procedono in verticale nel senso che si mettono una sopra l’altra a formare il muro che ti separa dal mondo”. Ma in fondo è sempre il nostro paese e basta superare Setteluci o scendere sotto la ‘Mborchia per cominciare a sentirne la mancanza.
Franco Arminio, uno dei più importanti poeti nazionali, sarà a San Bartolomeo in Galdo a parlare di Appennino, Paesi e Poesia il 23 marzo.