La consulta popolare “Fortore Vivo”, interviene sulla questione viabilità fortorina, emersa in tutta la sua drammaticità negli ultimi giorni anche in seguito alla costituzione del Comitato civico “Viabilità Negata” a Montefalcone di Valfortore, con una nota inviata in redazione che pubblichiamo di seguito:
“”E’ necessario oggi, come non mai, creare quella coscienza comune di appartenenza alla comunità fortorina, che sia il primo passo per una lotta civile di sopravvivenza e di rinascita delle zone interne che tanto hanno dato all’Italia in termini di uomini nobili e capaci. E’ proprio quello che si propone la consulta Fortore Vivo che a S. Bartolomeo in Galdo raccoglie 13 associazioni, professionisti, cittadini liberi e chiede l’unione alle altre realtà fortorine. Il Fortore è stato sempre un serbatoio di voti per i politici di turno ma in 50 anni tutto è peggio di prima; la fortorina non lambisce minimamente il Fortore e l’unica strada che collega il centro più importante, San Bartolomeo in Galdo, a Benevento è una strada al limite della sicurezza e priva di segnaletica; i servizi di pubblica utilità ogni giorno si riducono. Parliamo della ex SS369, unica arteria di collegamento al capoluogo provinciale, menomata, che non subisce lavori importanti da diversi lustri, perché si è in attesa della grande opera. I cittadini del Fortore sono indignati perché attendono la messa in sicurezza della viabilità esistente e tutto il resto sono parole al vento, campagna elettorale. La manutenzione ordinaria si è sempre fatta e si dovrebbe sempre perché è un diritto dei cittadini, un dovere ed un obbligo degli enti preposti.””
Strade dissestate, la rivolta del Fortore.
Si invitano tutti i cittadini della Val Fortore a raggiungere il capoluogo provinciale sabato mattina, 20 gennaio 2018.
Il ritrovo previsto è a piazza Risorgimento, Benevento, per le ore 10.
Dalle ore 10:30 fino alle 13 vi sarà un sit-in davanti alla prefettura.
Credo che sia il momento di alzare la voce. Siamo in periodo di elezioni ed i politici sono a caccia di voti. Come si dice, devono venire a “Canossa” per ottenere il consenso. È finito il tempo delle promesse. La continuazione della Fortorina deve essere sancito con un impegno politico chiaro e di rapida realizzazione. Basta chiacchiere. Il voto non va più svenduto come è stato fatto negli anni 70 e 80. Sarete oggetto di numerose visite da parte dei candidati cui dovrete strappare precisi programmi. È venuto il momento di cacciare fuori gli attributi.