Don Mattia Ferrari è un giovane sacerdote emiliano che ha deciso di dedicarsi agli ultimi della Terra, quei migranti che in cerca di un futuro dignitoso, si imbarcano su relitti arrugginiti e cercano di sbarcare in Italia, attraversando il Mediterraneo e rischiando la vita.
Don Mattia decide di imbarcarsi su una nave da soccorso, la “Mare Jonio”, che presta soccorso a coloro che sono allo sbando nelle acque internazionali.
Don Mattia Ferrari è prima di tutto un sacerdote, rispettoso delle istituzioni di cui fa parte e per imbarcarsi chiede il permesso a due vescovi, Mons. Elio Castellucci di Modena e Mons. Corrado Lorefice di Palermo, ed alla fondazione Migrantes. In ciò differenziandosi moltissimo dai vecchi preti No Global come don Vitaliano Della Sala, epici i suoi scontri con l’abate di Montevergine.
Don Mattia Ferrari racconta la sua esperienza nel libro “Pescatori di uomini” e sarà a San Bartolomeo il 20 agosto per renderci partecipi di un’esperienza umana che dovrebbe renderci tutti migliori, perché come è scritto nel Talmud di Babilonia: “Chi salva un uomo, salva il mondo intero”.
Don Mattia Ferrari è un sacerdote e “Da prete so che in fondo la mia è la missione della ‘barca di Pietro’. Ma mai mi sarei sognato di salire un giorno su un’altra ‘barca di Pietro’ perché insieme ad altri diventassimo, letteralmente, ‘pescatori di uomini’”