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Viabilità nel Fortore: continuiamo a lottare per il riconoscimento di un diritto!

Condividiamo sul portale web dei sanbartolomeani il post del prof. Troisi apparso su facebook relativo alla questione emergenziale della viabilità nel Fortore.

“”Con la nota diramata questa mattina dal Presidente del Circolo Legambiente della Valfortore nella quale si annuncia il rinvio sine die dell’incontro pubblico previsto per sabato prossimo al Teatro comunale di San Bartolomeo in Galdo è accaduto quello che da più parti si paventava, ovvero che con la riapertura dell’Amborchia si arrestasse l’ondata di protesta collettiva sollevatasi all’indomani della chiusura di quel tratto di strada. La forte partecipazione popolare registrata all’incontro organizzato sabato scorso presso il Convento di S. Maria degli Angeli e la folla che ha riempito la piazza in occasione dell’incontro istituzionale svoltosi ieri in Comune lasciavano presagire un clima di lotta e di protesta permanente. E invece, l’esito del tavolo tecnico tra i Sindaci della Valfortore (non tutti), i rappresentanti della Comunità Montana e della Provincia ha spento sul nascere quella volontà di riscossa che i due precedenti eventi avevano evidenziato. Era prevedibile che quella riunione sancisse la riapertura dell’Amborchia. Era stato già ampiamente annunciato, anche sui Social Network, che i Comuni interessati, la Comunità Montana e la Provincia si sarebbero accordati per una colletta finalizzata alla messa in sicurezza temporanea della strada, ma che questo bastasse per indurre le Associazioni del territorio, così unite nell’interpretare il disagio popolare, ad una sospensione della protesta questo non era francamente né prevedibile, né auspicabile. Che sia accaduto è un fatto grave. Quel pezzetto di strada, unico vero collegamento con la Puglia e con il Molise, essenziale per il Fortore, data l’impraticabilità di fatto della SP 135bis, è pericoloso per chi vi transita e la sua riapertura nelle attuali condizioni espone chi quotidianamente ne fa uso per motivi di lavoro o altro a rischi certi ed enormi. Era solo questo che si voleva? La riapertura al traffico di una strada <<disconnessa e pericolosa, soggetta continuamente a frane e smottamenti>>? A giudicare dai fatti sembrerebbe di sì. A confermarlo c’è anche l’articolo apparso oggi su “Il Mattino”, a firma di Celestino Agostinelli, nel quale l’accordo raggiunto ieri viene salutato con parole entusiastiche. Del resto anche nell’incontro di sabato scorso buona parte del tempo si è discusso sull’opportunità o meno di rimuovere con un atto di forza i blocchi che impedivano il passaggio. Ma la vera questione è un’altra. L’ho detto in quell’occasione e lo ribadisco adesso. I cittadini del Fortore hanno diritto ad una viabilità decente! Non ci si può accontentare di un piccolo contributo, che servirà a ben poco date le condizioni disastrose di quella strada, e delle solite promesse. La questione viabilità non può essere risolta con un semplice protocollo di intesa fra i Sindaci! Deve chiamare in causa le autorità politiche regionali e quelle dello Stato centrale! Ed è per questo che i cittadini devono lottare. Ne va della sopravvivenza economica e culturale dei loro paesi. Il contributo misero e, mi sia permesso, ridicolo stanziato per la messa in sicurezza di una strada che, data la sua importanza, (tre km vitali per migliaia di cittadini!) andrebbe rifatta completamente e innanzitutto sottratta alla responsabilità di un singolo, piccolo Comune come Volturara rappresenta, a mio modesto giudizio, un insulto all’intelligenza di chi vive in quelle zone e che ogni giorno deve spostarsi per decine di chilometri per andare a cercarsi altrove servizi di cui dovrebbe godere sotto casa. I cittadini, ovviamente, patiscono con cristiana rassegnazione la condizione di perenne abbandono e isolamento in cui sono tenuti. Protestano sì, ma lo fanno comunque con molto rispetto e nel quadro di una sostanziale fiducia nelle Istituzioni. Ma l’esito del tavolo tecnico, assai deludente e scontato, sembra davvero essere l’ennesima pezza messa lì a coprire un problema che invece andrebbe risolto alla radice. Le Istituzioni dovrebbero rispondere alle legittime richieste dei cittadini con iniziative e provvedimenti di ben altro spessore e non abusare della pazienza di chi per andare a lavorare accetta di transitare su una strada che in qualsiasi momento potrebbe franare. Il Consigliere provinciale Ruggiero, assente alla riunione, sulla sua pagina facebook ha ribadito l’impegno assunto dalla Provincia (3000 euro di contributo!) ed ha giudicato la riapertura della strada come un gesto di solidarietà verso i cittadini di San Bartolomeo. Tuttavia non ha mancato di manifestare una certa contrarietà rispetto al fatto che siano i Comuni a doversi accollare spese per un territorio su cui non hanno competenza. Come dargli torto? Solo che, se siamo arrivati a questo, è grazie alle manchevolezze della Provincia, ovvero di un ente sottratto al controllo dei cittadini. Invece di impegnarsi a contribuire con una cifra ridicola alle spese di manutenzione di una strada che non è di sua competenza la Provincia dovrebbe impegnarsi a rifare il manto stradale della SP 135bis, in attesa che la questione Amborchia sia definitivamente risolta con un intervento strutturale serio finanziato dalle Regioni. E’ questo che i cittadini devono pretendere e non accontentarsi dei rattoppi o della piccola manutenzione. E’ necessario tenere alta l’attenzione su questo problema ed ecco perché definisco grave la decisione di rinviare a data destinarsi un incontro assolutamente necessario per decidere cosa fare. I cittadini non devono abbassare la guardia. Devono riunirsi in assemblea permanente e chiedere subito un incontro con i massimi vertici regionali.””

Emanuele Troisi
Professore di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico di San Bartolomeo

(NdR) Le associazioni operanti sul territorio di San Bartolomeo continueranno a vigilare sul rispetto dell’accordo programmatico emerso nel tavolo tecnico svoltosi ieri, 1 Marzo 2017, presso il comune di San Bartolomeo. L’incontro pubblico-informativo previsto per sabato prossimo, 4 Marzo, e poi rinviato sine die, verrà riconvocato entro la fine di aprile per verificare lo stato di avanzamento dei lavori sulla istituzione di una convenzione intercomunale che regoli la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’Amborchia. Le associazioni religiose e laiche continueranno a rappresentare lo stato di grave disagio in cui versa la popolazione del Fortore a causa della viabilità disastrata, anche in occasione degli eventi della settimana evocativa del 60° anniversario della Marcia della Fame, nel corso del prossimo mese di Aprile, il cui coordinamento spetterà al prof Troisi ed ai ragazzi dell’Istituto Superiore “E.Medi” di San Bartolomeo in Galdo.

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