Quando Calenda disse ai senatori del suo partito di votare contro l’Autonomia Differenziata, la Gelmini bresciana, votò in difformità alle direttive dando il suo voto favorevole.
La Gelmini è del nord e ha anteposto la categoria territoriale a quella politica. Prima il Nord e non importa se Calenda è contrario.
Autonomia differenziata oggi.
La maggioranza di centrodestra, compresi i deputati meridionali votano a favore. Il nostro deputato On. Rubano senza porsi domande, si attiene agli ordini del partito Forza Italia e vota a favore.
Non ci meravigliamo del voto di Rubano, magari non ha capito il grave danno che l’Autonomia provocherà al Sud, e ci può stare, qui habet intellectum computet, e Rubano sembra non averne. Oppure Rubano ha semplicemente salvaguardato la sua poltrona, facendo ciò che i padroni settentrionali gli hanno detto di fare, dimostrando anche in questo caso scarsa “autonomia di pensiero”.
Ma non è dii Rubano che vogliamo scrivere, in un paese normale nel Mezzogiorno Rubano avrebbe difficoltà a continuare la sua carriera politica, ma appunto non siamo un paese normale e Rubano continuerà ad essere votato.
Vogliamo parlare di tre deputati calabresi dello stesso partito di Rubano che hanno compreso l’assurdità per il Meridione dell’Autonomia Differenziata e in difformità agli ordini di scuderia, hanno votato contro.
C’è vita nella classe politica meridionale e pertanto è giusto ringraziare: Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo, che a differenza di Rubano e di chi come lui, hanno preferito avere la schiena dritta, mettere a repentaglio la loro rielezione, ma schierarsi per una volta a favore della propria terra.
Complimenti Francesco, Giuseppe e Giovanni.