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lunedì, 16 Settembre 2024

Il Sud si spopola tutto, non solo le aree interne.

Sarebbe meglio per noi, non leggere più Marco Esposito. Ogni suo commento, ogni sua frase aprono un baratro nei nostri pensieri e ci costringono a verificare ciò che dice o scrive. E non sbaglia mai.

Qualche anno fa, in collaborazione con le istituzioni cittadine portammo a SBiG una serie di scrittori meridionalisti pieni di entusiasmo tanto che alla fine ci convincemmo anche noi di essere al posto giusto e nel momento giusto. Nell’ultimo anno li abbiamo rincontrati quasi tutti, ed al netto del tempo trascorso, non abbiamo percepito più quella convinzione ed il dubbio che forse avevamo sbagliato i conti ogni tanto ci assale.

Sulla “Repubblica” di oggi 31 luglio 2024 c’è un’intervista al neo Presidente dell’ISTAT Francesco Maria Chelli, il quale lancia l’allarme spopolamento, nel 2050 l’Italia perderà 4,2 mln di abitanti. Saremo secondo l’ISTAT 54,8 milioni.

Il giornalista pone una domanda precisa: “Il Sud si spopola più del Nord?” Risposta: “Un po’ si, ma non in maniera significativa. Il declino demografico delle aree interne non è tanto diverso tra Nord e Sud”. Amen.

Risposta tranquillizzante, ma sbagliata.

Prendiamo i dati ISTAT sulle previsioni a 56 anni. Il 2080.

Oggi nel 2024 in Italia siamo 58968501 di abitanti. Nord: 27506509; Centro: 11720742; Sud + Isole: 19741250.

L’ISTAT prevede nel 2080 una popolazione italica, di 46067470. Nel giro di 40 anni, l’Italia perderà 12901031, quasi 13 milioni di abitanti.

Un po’ ci sarà lo spopolamento al Sud, ma come afferma Chelli non in maniera significativa.

Secondo l’ISTAT il Nord nel 2080 avrà: 24803902. Per l’istituto diretto da Chelli perderà: 2702607.

Il Centro avrà: 9315053, perderà 2405689.

Il Sud più le Isole avranno: 11948510 e perderanno 7792735 di abitanti.

Cerchiamo di capirlo meglio con percentuali, anche se già leggere questi numeri si capisce che qualcosa non torna nelle dichiarazioni di Chelli.

L’Italia nei prossimi 56 anni perderà circa il 22% della popolazione, esattamente: 21,877%.

Sui 12901031 mln di abitanti che perderà l’Italia, il 21% sarà del Nord, il 18% sarà del Centro e il 61% scomparirà dal Sud +Isole.

Però secondo il neo Presidente dell’ISTAT, lo spopolamento non ha significative differenze tra Nord e Sud.

Se il Presidente dell’ISTAT ha difficoltà con la lettura dei numeri dell’Istituto che dirige, l’Italia oltre allo spopolamento ha altri gravi problemi.

Al 2080 per chi ci sarà.

Buona fortuna, brava gente.

Ad Maiora Ariadeno!

*Foto dalla rete di Roberta D’Onofrio

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