L’8 settembre 1943 viene reso pubblico l’armistizio di Cassibile, una resa camuffata. Il re sciaboletta scappa a gambe levate da Roma insieme a Badoglio. I vertici militari sono senza direttive, quello che resta dell’esercito italiano è sbandato.
I tedeschi nostri alleati fino al giorno prima diventano improvvisamente i nostri nemici, gli Alleati nostri nemici fino al 7 settembre diventano i nostri amici.
La forze alleate sbarcano in Sicilia e risalgono la penisola, i tedeschi arretrano, ma lasciano sul campo devastazione e rovine. Gli alleati non si comportano meglio, scaricano una quantità inimmaginabile di bombe sul Meridione d’Italia. Foggia viene rasa al suolo dalla RAF, i morti sono quasi 30000, una strage di proporzioni bibliche.
I tedeschi risalgono verso nord, facendo terra bruciata dietro di loro. Minano il ponte Setteluci e risalgono verso Castelvetere. Da est irrompono le truppe canadesi, la retroguardia tedesca è lenta, far saltare ponti, compiere razzie e violenze rallenta la truppa.
All’altezza di Ianziti, zona campo sportivo, i due eserciti si sfiorano, ne nasce un feroce combattimento.
I tedeschi sono bene armati e non arrendevoli, le truppe candesi hanno dalla loro l’inerzia della guerra.
Gli obici tuonano, le mitragliatrici fischiano, la zona campo sportivo – ianziti diventa un piccolo inferno di fuoco, il fumo della polvere da sparo, brucia gli occhi, non s’è mai visto un fragore del genere a San Bartolomeo.
Quando il vento disperde il fumo, gli occhi si posano su due corpi esanimi, uno con la divisa della Wehrmacht e l’altro con la divisa della Canadian Army.
Il campo di battaglia è deserto, ci sono solo gli abitanti di sanbartolomeo che esortati dal proprio arciprete don Giulio Scrocca decidono di celebrare le esequie dei soldati.
La morte ha abbattuto le barriere, l’ultimo saluto il soldato della Wehrmacht Eberhard Seade e il caporale canadese della Canadian Army G. Oreno, lo riceveranno insieme nella chiesa matrice di un paese del Sud Italia che nemmeno immaginavano esistesse.
L’umana pietà della gente di San Bartolomeo e dell’Arciprete don Giulio Scrocca ha reso meno mesto il saluto a due giovani vite.
Il 5 ottobre i tedeschi si vendicheranno sparando con i cannoni da Castelvetere in direzione di San Bartolomeo, ma questa è un’altra storia.
https://sanbartolomeo.info/2021/02/san-bartolomeo-in-galdo-5-ottobre-1943-lapocalisse/