I flussi turistici sono quasi sempre richiamati da musei, aree archeologiche, mare o montagna.
Dopo aver letto questa frase, possiamo dire che un turista per arrivare a San Bartolomeo dovrebbe perdersi.
Può succedere, qualche anno fa due camminatori svizzeri si persero e invece di arrivare a Castelvetere, tappa prevista per la loro salita a Falconara da Santa Maria di Leuca, arrivarono a SBIG. Due pellegrini in 10 anni è un po’ poco.
C’è una nuova forma di turismo che sta letteralmente esplodendo in questi ultimi anni e che potrebbe coinvolgerci: il turismo genealogico.
Trascinati dal successo di siti quali: Family Search, MyHeritage e anche dal nostro (inteso come italiano) Portale antenati, sempre più persone vanno in cerca delle loro origini.
È notizia di qualche giorno fa che l’Assessore alla Cultura di Sommacampagna (VR) Eleonora Principe ha affiliato la biblioteca del suo paese con Family Search, la prima in Italia a farlo.
L’intenzione della dott.ssa Principe è avvicinare alle proprie origini tutti gli abitanti di Sommacampagna sparsi per il mondo, perché prima si partiva anche dal Veneto. L’idea è quella di “Innescare un turismo delle radici…promuovere la creazione di itinerari culturali e iniziative di raccolta della memoria collettiva”.
Grazie a ciò il comune di Sommacampagna è stato invitato al tavolo tecnico promosso dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.
Siamo contenti per Sommacampagna e per tutti quei comuni che lo stanno seguendo, resta un po’ l’amaro in bocca, perché il comune di San Bartolomeo in Galdo con l’Assessore alla Cultura dott. Gianpaolo Fiorilli era partito con questo progetto e con tali idee dieci anni fa.
Avevamo un vantaggio di dieci anni su un fenomeno turistico – sociale esploso in questi ultimi anni. Sia chiaro, nulla vieta di riagganciare il treno, ma son due cose diverse rincorrere il treno o essere il treno.
E noi per una volta, seppur per poco tempo siamo stati il Treno.
Magra soddisfazione, ma si vive anche di questo.