Non riesco a datare questa foto.Ciò che mi colpisce è la quantità di donne al lavoro.
Trasportano i mattoni.Ci sono pochi uomini, una persona anziana e due soli lavoratori. L’emigrazione in alcuni periodi della nostra storia post unitaria, ha picchiato veramente forte. Le cosiddette “vedove bianche” meriterebbero un monumento. Hanno cresciuto da sole i figli, a volte i mariti non sono più tornati, lasciandole giovani e sole, con bambini piccoli, nel migliore dei casi, i mariti sarebbero tornati solo dopo 5 o 6 anni. Da notare le due sbarre di ferro conficcate nel muro ai lati della finestra.
Vi si poggiava una tavola o delle canne. A badricc 35 anni fa era ancora possibile vedere alcune vecchiette che essicavano i fichi sulla tavola, oppure essiccare a “cunserv”.La catena che si intravede tra il balcone e la finestra denota che la casetta non doveva essere solidissima, ma a dà l’impressione di una reggia.
Processione della Madonna dell’Assunta mentre transita in via dei Frentani.
I cherubini ai piedi della Madonna sono cinque, attualmente ne rimangonoquattro, manca l’angioletto alla destra della Vergine. Mi dicono che fu tolto per rendere la statua più leggera, purtroppo non è stato più ritrovato. Le donne hanno tutte il “maccatur” che copre la testa, un’immagine che rivedremo presto, appena l’emirato islamico di Tripoli conquisterà l’Italia. La confraternita dell’Immacolata Concezione trasporta la statua, conservata tuttora in Chiesa Nuova. Le fattezze degli angeli e della Madonna sono pregevoli, a dimostrazione che il settecento napoletano produceva capolavori. Una curiosità: nelle riviste specializzate di articoli religiosi, quasi tutte le aziende che producono statue di legno sono dell’Alto Adige.M’impressiona la grande folla. Era dovuto alla devozione popolare, molto più sentita dei tempi odierni, ma anche perché semplicemente c’erà più del doppio della gente che abita ora nel borgo.
La posa della prima pietra per la costruzione del Calvario.
L’uomo in prima fila sulla destra con gli occhiali è Mons. Pepe, colui che fortemente ha voluto l’edificazione del grandioso edificio che ammiriamo oggi.Prestava il suo ufficio presso la Congregazione del Sant’Uffizio, odierna Congregazione per la Dottrina della Fede. Fu uno dei due visitatori pontifici che dovettero esaminare per la Santa Sede l’affaire Padre Pio.Sulla sinistra, si intravede un sacerdote con gli occhiali, è Don Matteo Catalano fondatore della Chiesa del Carmine.