Manca meno di una settimana al referendumcontro le trivelle e dai nostri amministratorilocali nessun segnale. Come se la cosa non li riguardasse.
Eppure sono passati solo pochi mesi dalledelibere e dagli appelli con i quali sindaci, assessori e consiglieri comunali chiedevano a gran voce allo Stato e alla Regione di sospendere gli atti con i quali si autorizzavano progetti di ricerca di idrocarburi nei nostri territori.
Tutti contro le trivelle. Tutti a difendere le nostre terre. Tutti a gridare contro l’abuso che Stato e Regione stavano consumando ai danni delle aree interne.
E ora dove sono finiti tutti questi paladini della tutela dell’ambiente e delle peculiarità sannite?
Per ora se ne sono perse le tracce.
Eppure il referendum di domenica 17 aprile è arrivato dopo l’iniziativa delle Regioni che a seguito delle delibere comunali in opposizione ai progetti di ricerca di idrocarburi che interessavano soprattutto Sannio e Irpinia.
Un successo di quei territori che oggi rischia di essere vanificato proprio da chi quelle delibere che aveva voluto e difeso a spada tratta.
Un’assenza, quella degli amministratori locali in questa campagnareferendaria, pesante, visto che proprio dai sindaci e delle amministrazioni locali era stato sollevato l’incostituzionalità del decreto Sblocca Italia.
Un’assenza alla quale però si può ancora rimediare quando manca meno di una settimana al voto.
Certo il referendum, come dicono quelli che lo vogliono boicottare, serve solo all’abrogazione del comma 17, terzo periodo, dell’articolo 6 del dlgs n. 152 del 2006, limitatamente alle parole: “Per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”.
Noi invece riteniamo che andare a votare SI al referendum di domenica 17 aprile serve a dire no alle trivelle e a tutti progetti futuri di ricerca di idrocarburi nei nostri territori.
Per questo lanciamo un appello ai agli amministratori locali: se ci siete battete un colpo.
Qualcuno obietterà che ai sindaci è stato vietato, con una circolare de governo, di intervenire nella campagna referendaria. Bene. Ma qualcuno ha per caso sentito alzare la voce ai sindaci e agli amministratori locali contro questa provvedimento da regime.
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