Cenni sui Vescovi di San Bartolomeo in Galdo
Intorno all’anno 1000, quando ancora i Concili ecumenici si svolgevano nel sud della penisola italiana, il Concilio di Melfi istituì la diocesi di Montecorvino.
La...
1910 – 2015 Un secolo di celebrazioni nella Chiesa del Carmine.
-Sei un farabutto. -Tu sei un furfante.Non è un litigio tra avventori brilli di una locanda, ma leloquio forbito di due personalità del nostro borgo:...
Valfortore: condanna o privilegio?
Ho ritrovato tra alcune vecchie carte, una lettera scritta da un insegnante ad un collega in occasione del suo pensionamento.
È una lettera commovente, scritta...
Piazza Antonio Gurtler o Piazza Giuseppe Garibaldi?
“Sembrano formiche, tornano alla
Terra in lunga fila, umili e muti, i volti bruni e le mani incretate; i piccoli
non hanno scarpe, le donne non...
San Bartolomeo in Galdo: tra passato e presente – I parte –
San Bartolomeo in Galdo, prospera cittadina della provincia di Benevento situata al confine con la Puglia e Molise, occupa un posto di rilievo tra...
Porte di sbig
SBiG non ha origini remotissime, il fabbricato odierno affonda le sue radici nel medioevo. L’atto di fondazione è fatto risalire alla supplica del 1327...
La sedia del diavolo
Mi hanno chiesto cosa fosse quel rudere che è visibile dalla fondovalle tra Pietra e Motta Montecorvino. Riporto ciò che mi disse un aderente...
Haron, un ebreo a SBiG
San Bartolomeo doveva essere davvero un gran bel centro fin dalla sua nascita, l'8 maggio 1331. Fra qualche anno bisognerà pensare ad un comitato...
Auguri zia Adelina
La redazione di sanbartolomeo.info porge gli auguri a zia Adelina per i suoi 100 anni.
BRIGANTI NELLA VALFORTORE – Parte 1-
Il termine brigante – aggiungiamo noi – venne introdotto dai francesi: prima questi uomini venivano chiamati banditi o fuor banditi. I francesi usavano brigantage o brigand sin dal Quattrocento, riprendendo secondo alcuni una tradizione gallica. Nel 1829 i linguisti italiani classificarono brigante come neologismo. Oggi li chiameremmo “partigiani” o “terroristi”. Questo il loro giuramento: «Noi giuriamo davanti a Dio e dinanzi al mondo intiero di essere fedeli al nostro augustissimo e religiosissimo sovrano Francesco II (che Dio guardi sempre); e promettiamo di concorrere con tutta la nostra anima e con tutte le nostre forze al suo ritorno nel regno, di obbedire ciecamente a tutti i suoi ordini, a tutti i comandi che verranno sia direttamente, sia per i suoi delegati dal comitato centrale residente a Roma.